Un quinto posto in Qatar per Marc Marquez che può avere diverse letture. Da una parte c’è da essere soddisfatti, ma dall’altra qualche dubbio rimane.
Un inizio buono, non eccezionale, ma visti i tempi meglio accontentarsi. Marc Marquez ha iniziato la stagione 2022 della MotoGP con un quinto posto che non fa gridare al miracolo, ma certamente può essere un buon viatico per l’annata, che deve essere quella della rinascita definitiva. E a ben guardare il risultato della prima gara in Qatar deve farlo sorridere, per vari motivi. Mentre per altri rimane un punto interrogativo.
Tra due settimane si tornerà in pista in Indonesia e potrebbe già essere un’altra storia. Ma intanto l’iberico mette in cascina punti importanti in chiave iridata. La strada sarà molto lunga e uno ormai navigato come lui lo sa bene.
Marquez, i motivi per sorridere
Non ci si aspettava subito un Marquez vincente, ma comunque con i primi. E così è stato. Su una pista poi dove non è che abbia mai brillato in maniera particolare. La Honda è completamente diversa da quella degli scorsi anni, basata (come ha ricordato lui) su Dani Pedrosa ma che ha cucito fin da subito sulla sua pelle, sfruttandone ogni punto forte.
La nuova moto non è brutale, da guidare col fisico e con un davanti sempre al limite. La RC213V adesso va guidata in maniera più pulita, perché se la si tratta con aggressività si ottiene tutto il contrario. Lo ha ammesso lo stesso Marquez dopo le prove. Insomma è davvero un altro modo di guidare per il talento di Cervera, che avrà bisogno ancora un po’ di tempo per trovare le giuste sensazioni e cominciare a spingere davvero.
C’è di buono però che, vedendo i risultati, questa nuova Honda è nata bene. Lo certifica il podio del compagno di box Pol Espargaro. La moto non è più per un solo “eletto”, ma permette un po’ a tutti (chi più, chi meno) di raggiungere buoni risultati. Va solo svezzata, capita in fondo. Ma, come detto, ci vorrà ancora qualche GP.
Intanto aver messo in cascina un quinto posto per Marquez non è male. Perché guardando gli avversari per il titolo, sono tutti finiti dietro. A partire dal campione del mondo Fabio Quartararo, passando per Joan Mir e Alex Rins, per non parlare di Pecco Bagnaia e Jack Miller, addirittura fuori.
Ma come sta veramente?
Il punto di domanda su Marquez rimane il fisico. Anche negli ultimi test ha ammesso che deve gestire ancora un intero weekend di gara, un po’ come fatto lo scorso anno. Di sicuro va meglio, la spalla destra lo limita decisamente di meno, ma ancora non è quello di prima. E forse mai lo tornerà.
Per questo deve cambiare modo di guidare, rendendolo meno fisico e più dolce, per riuscire a durare di più. Ma è un bene o un male questo? Lo scopriremo più avanti. La sensazione è che quello visto in Qatar è stato un Marquez diverso, non solo perché è diversa la moto ma anche perché lo è lui. Due anni di infortuni lo hanno inevitabilmente segnato. Ora rischia di meno, perché sa che ogni errore lo può pagare caro. E la paura di ripiombare in un problema fisico di sicuro c’è.
Ha subìto sorpassi a cui non ha saputo replicare da par suo, e questo ha colpito. Ma solo le prossime gare potranno dirci se è una questione di prudenza dovuta alla poca conoscenza del mezzo o ad altro. Ora deve solo lavorare. Ma l’inizio può essere di quelli da guardare con positività.