Ferrari, addio alla Russia: questa la decisione presa da Maranello

Dopo che diverse aziende automobilistiche hanno deciso di abbandonare Mosca, ecco la risposta della Ferrari in una nota ufficiale.

La guerra in Ucraina sta avendo ripercussioni importanti in tutto il mondo, in particolar modo in ambito commerciale. Ad aumentare a livelli mai raggiunti prima i prezzi di petrolio e gas, così come quelli di luce. E tutto questo naturalmente colpisce non solo la gente comune ma anche le aziende, che ora vedono lievitare i loro costi di produzione. Ma ora le conseguenze più pesanti sono tutte per la Russia, che nel giro di pochi giorni ha visto centinaia di aziende lasciare il proprio Paese.

Lo stemma Ferrari (foto Ansa)
Lo stemma Ferrari (foto Ansa)

Uno studio della Yale School of Management ha individuato 35 multinazionali con “un’esposizione particolarmente significativa ai mercati russi”, ma la realtà è che già quasi 300 aziende sono già fuggite da Mosca. E tra queste c’è la Ferrari.

La linea dura della Ferrari contro Mosca

Quello che sta andando in scena è un vero e proprio esodo di massa dei grandi marchi internazionali dalla Russia e coinvolgono tutti i settori, dall’energia ai trasporti, dai servizi legali fino ai beni di consumo e alle auto. Il primo annuncio shock era arrivato dalla British Petroleum, gigante petrolifero britannico, che aveva deciso di cedere la sua partecipazione del 20% in Rosneft, la compagnia petrolifera di stato russa. A catena poi tante altre aziende hanno deciso di lasciare.

E, come detto, anche i grandi marchi automobilistici hanno fatto lo stesso. Daimler Truck Holding, uno dei più grandi produttori di veicoli commerciali del mondo, ha detto che fermerà le sue attività commerciali in Russia fino a nuovo avviso, mentre la Volvo ha annunciato che sospenderà le spedizioni di veicoli verso il mercato russo fino a nuovo avviso. A seguire questa linea nelle ore successive all’inizio della guerra anche Volkswagen e Toyota, che hanno stoppato la produzione in Russia. Decisioni analoghe sono arrivate poi da Porsche, Bentley, Ford Motor, Jaguar, Aston Martin e Lamborghini.

E ora anche la Ferrari ha annunciato alcune importanti decisioni. Innanzitutto ha sospeso la produzione di auto per il mercato russo, precisando che continua a “monitorare da vicino la situazione nel rispetto di tutte le regole, regolamenti e sanzioni”. Ma non è tutto, perché la casa di Maranello ha inoltre deciso di donare 1 milione di euro, in solidarietà dei cittadini ucraini, verso fondi destinati alla Regione Emilia-Romagna, che li impiegherà per dei progetti umanitari internazionali a sostegno dell’Ucraina. E in aggiunta la Ferrari devolverà aiuti all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine-ONLUS, per sopperire alle esigenze degli ucraini che verranno ospitati nell’area vicina alla sede della Rossa.

Quali le conseguenze per la Rossa?

Naturalmente ora il pensiero è ai possibili effetti negativi sulle varie aziende che può comportare questa decisione di dire addio alla Russia. In casa Ferrari però tutti sembrano tranquilli. Infatti poco prima della comunicazione dello stop alle proprie attività con Mosca, Maranello aveva comunque precisato che la Russia “è un mercato molto piccolo per la società” e che non erano previste conseguenze negative dal punto di vista delle vendite.

Ferrari che inoltre è alle prese con un problema ben più serio con il suo team di F1, visto che un odei suoi principali sponsor è Kaspersky, azienda informatica russa specializzata in software, in particolare gli antivirus. Il rischio è che, come accaduto con Uralkali per Haas, anche la Rossa debba rinunciare ai soldi del suo sponsor legato a Mosca. E in tempi di budget cap sarebbe un bel problema.

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