Il pilota della Honda, Pol Espargaró, ha esordito in Qatar con un ottimo terzo posto. Il centauro spagnolo ha spiegato cosa si aspetta di trovare ora a Mandalika.
Pol Espargaró corre da nove anni in MotoGP. L’ex pilota della KTM, oggi trentenne, non si è tolto grandi soddisfazioni in top class, anche perché non ha mai avuto una moto all’altezza del suo talento. Sulla Honda di quest’anno lo spagnolo potrebbe cogliere buoni piazzamenti. Per la prima volta ha un pacchetto che gli consente di lottare per la vittoria.
Nelle precedenti esperienze era difficile per lui riuscire a ottenere podi e successi. Dopo il quinto posto dello scorso anno in graduatoria mondiale, ora il nativo di Granollers si sente pronto a traguardi più ambiziosi. Il feeling con la Honda è eccellente e la sensazione è che i risultati non tarderanno ad arrivare. C’è, naturalmente, grande concorrenza sul piano tecnico con competitor molto agguerriti. Oltre alla Ducati, anche la Suzuki e la KTM sono sembrate in grande crescita.
Il pilota della Honda è pronto alla sfida sul tracciato di Mandalika. I piloti conoscono già i rapporti, il cambio e anche l’elettronica già settata per il weekend dopo i test prestagionali. Vi sono però variabili nuove che potrebbero stravolgere i fattori. “La pista è stata riasfaltata in diverse curve, non saprei cosa aspettarmi anche se nei test sono andato bene, ci sono molti potenziali vincitori e non sono solo io bagarre. Ci dovremo adattare al meglio alle circostanze, come durante i test“, ha concluso lo spagnolo.
L’obiettivo di Pol Espargaró
In conferenza stampa, alla vigilia della corsa indonesiana, Pol Espargarò ha dichiarato: “Sono felice di questa fase, però è chiaro che è difficile aspettarci un qualcosa prima di iniziare le gare vere e proprie. E’ chiaro che quando poi parte la stagione c’è anche tensione. Ci sono cose che magari uno non ha sentito dall’ultimo Gran Premio della stagione scorsa a Valencia, quindi sei sempre un po’ nervosi, si fissano degli obiettivi molto alti e poi si cerca di dare il massimo. Io sono partito bene, ho iniziato con un buon passo, facevo degli ottimi giri anche veloci. Ho lavorato molto nella fase prestagionale, ho potuto lottare per la vittoria anche se negli ultimi cinque giri Enea ha messo il turbo e quindi io non ce l’ho fatta, ma devo dire che comunque mi sono divertito, è stato un buon modo per iniziare la stagione“.
L’accoglienza in Indonesia è stata magnifica. I piloti si sono sentiti come delle rockstar. L’atmosfera è stata speciale per i centauri della MotoGP che hanno sfilato sulle strade di Jakarta. L’Indonesia attendeva con ansia che lo spettacolo del motomondiale tornasse dal 1997, anno dell’ultimo Gran Premio di Sentul. Il President Joko Widodo, motociclista e appassionato di MotoGP, ha accolto con orgoglio i piloti. Tantissimi appassionati hanno seguito l’evento sulle due ruote e a Pol Espargarò l’atmosfera ha ricordato quella in Spagna negli anni passati, quando andava con suo padre a seguire Crivillé e si dormiva nei circuiti.
Nei test è andato forte, ma non vuole ansie per domenica. “Non mettetemi sotto pressione – ha spiegato il pilota della Honda in conferenza – sono andato bene nella fase prestagionale e ho apprezzato diciamo le giornate, anche se non è stato facile anche per il caldo. Detto questo non sono stato l’unico ad essere veloce anche Enea è stato molto veloce come Marc, come anche Fabio. Le Ducati ufficiali non erano super veloci, però è chiaro che avranno risolto nel frattempo i problemi avuti in Qatar. Quindi sarà una gara dura, saremo tutti lì e io spero di essere lì come in Qatar, lottando per un ottimo risultato“.
Pol può essere soddisfatto dell’inizio stagionale, soprattutto facendo un confronto con l’anno precedente. Rispetto al 2021 c’è stato un miglioramento di 20 secondi e questo ha sorpreso lo spagnolo come, del resto, tutto il team Honda. Espargaró si aspettava una corsa con 5, 6 piloti a lottare in Qatar, mentre si è ritrovato solo in prima posizione a dettare il passo. Il pilota iberico ha potuto spingere al limite, fino all’arrivo di Enea Bastianini che lo ha indotto all’errore in curva 1 a poche tornate dalla conclusione. Se Espargarò avesse scelto la media all’anteriore come Brad Binder, secondo al traguardo, avrebbe anche potuto reggere fino alla fine.