Red Bull, adesso è allarme affidabilità: ecco i motivi del ko di Sakhir

La Red Bull è uscita dal GP del Bahrain con un doppio ritiro. La power unit Honda preoccupa, vista l’esplosione sull’AlphaTauri di Gasly.

In casa Red Bull c’è da riflettere dopo la dèbacle del Gran Premio del Bahrain, dove le due RB18 che avrebbero dovuto demolire la concorrenza sono state costretto ad un mesto ritiro, in un finale di gara da incubo. Max Verstappen ci ha regalato un duello spettacolare con la Ferrari di Charles Leclerc, in particolare dopo il primo pit stop.

Red Bull Honda (Twitter)
Red Bull Honda (Twitter)

L’olandese non aveva il ritmo per competere con la F1-75, ed il team di Milton Keynes ha tentato l’undercut per attaccare la leadership. Il Cavallino ha risposto prontamente rimettendo il monegasco subito davanti al campione del mondo, ma l’eccezionale velocità di punta della monoposto di Adrian Newey ha consentito a Super Max di attaccare in diverse occasioni.

Tuttavia, Leclerc è stato fenomenale a rintuzzare l’affondo della Red Bull per ben tre volte, facendo innervosire e non poco l’iridato. Dopo il secondo tentativo di undercut fallito, Super Max ha sbottato via radio: “Questa è la seconda volta che mi dite di non andare troppo forte nell’out lap, non lo farò mai più“.

Da queste parole si è capito il nervosismo del figlio di Jos, che dopo la seconda sosta ha capito che contro questa Ferrari c’era ben poco da fare. Charles e Max non si sono mai amati, ma dopo la gara c’è stato uno splendido gesto dell’orange. Nel ring delle intervista, Verstappen è andato da Leclerc per complimentarsi con lui sinceramente, in una delle scene più belle della domenica.

Per quanto riguarda il risultato finale, Super Max e Sergio Perez non sono riusciti a portare a casa dei punti. I due sono stati costretti al ritiro nel finale di gara, cedendo il passo anche alle Mercedes che hanno ereditato un inatteso podio con Lewis Hamilton in terza piazza, seguito da un anonimo George Russell.

Red Bull, sotto accusa le power unit

La Red Bull, da questo 2022, gestirà in proprio le power unit Honda, che continuerà comunque a costruire i motori nella propria sede di Sakura. La prima gara di questa nuova gestione non è stata di certo facile, dal momento che sono arrivati ben tre cedimenti su quattro monoposto schierate.

Ad una decina di giri dal termine, l’unità propulsiva dell’AlphaTauri di Pierre Gasly è completamente esplosa, andando in fiamme e costringendo la direzione gara ad introdurre in pista la Safety Car. Alla ripartenza si è compiuto il dramma per le vetture della casa madre, con Max Verstappen che ha iniziato a lamentarsi per la mancata ricarica delle batterie.

Dal box, il suo ingegneri di pista gli ha dato che il guasto non riguardava le batterie stesse, con l’olandese che è stato costretto a fare rientro ai box. Subito dopo la gara, Christian Horner ha parlato di un sospetto guaio al sistema del carburante, mentre il campione del mondo ha aggiunto che l’auto si è completamente spenta.

Una cosa simile è capitata anche a Sergio Perez, che ad un paio di giri dal termine ha comunicato al team una mancanza di potenza. Il messicano era in piena bagarre con la Mercedes di Lewis Hamilton, ma alla prima curva dell’ultimo giro si è compiuto il fattaccio.

La monoposto di Checo si è completamente spenta, facendolo girare in testacoda permettendo alle frecce d’argento di guadagnare un posto sul podio. Il prossimo appuntamento di Jeddah verrà disputato su un tracciato velocissimo, dove la power unit viene messa a dura prova. Ci sarà da capire come si deciderà intervenire sui motori Honda per evitare ulteriori guasti, dal momento che in questo campionato ogni punto risulterà fondamentale per la vittoria finale del titolo.

Gestione cookie