In casa Ducati c’era molta attesa per scoprire il destino degli abbassatori. Finalmente, è arrivata l’ufficialità su cosa accadrà in futuro.
La Ducati ha avuto un inizio di stagione 2022 dalle due facce. Nel Gran Premio del Qatar, la vecchia GP21 del Gresini Racing con Enea Bastianini ha ottenuto una fantastica vittoria, in una giornata molto difficile per le Rosse ufficiali. Pecco Bagnaia è stato costretto al ritiro dopo essere caduto in un duello con Jorge Martin, scatenando un contatto che ha messo entrambi fuori gioco.
Jack Miller si è fermato a causa di un guasto elettronico, che ha sottolineato le grandi fragilità delle nuove GP22. In Indonesia la situazione è migliorata, anche se nessuna delle Desmodesidici factory è salita sul podio. Il vice-campione del mondo è stato molto deludente ed ha chiuso in quindicesima posizione, mentre l’australiano è giunto quarto dietro a Johann Zarco sulla Pramac.
Per la Ducati ci si augurava un inizio di stagione decisamente differente, ma ci sarà molto da fare per rendere competitiva questa moto. Oltre a questo si aggiunge un ulteriore preoccupazione per il futuro, legata all’abbassatore anteriore che tanto aveva fatto discutere negli ultimi giorni.
Ducati, dal 2023 verrà bandito l’abbassatore anteriore
La Ducati è stata la pioniera riguardo agli abbassatori, presentando una soluzione nuovissima sulla GP22. Il nuovo abbassatore dinamico della Desmosedici ha subito catalizzato l’interesse degli altri team che hanno già storto il naso per la soluzione. Il sistema all’anteriore permette di abbassare la moto non solo in partenza, ma anche durante il giro. Anche in passato la Ducati è stata precursore di innovazioni tecniche straordinarie, come accaduto con il cucchiaio e con le ali.
I piloti rivali, nella conferenza stampa del Gran Premio del Qatar, avevano fatto intendere la loro avversione a questo sistema, su tutti Marc Marquez. Il “front ride height device”, ovvero il dispositivo di marcia anteriore, detto anche abbassatore, verrà eliminato a partire dal 2023. Questa è la decisione presa dalla Grand Prix Commission, che oggi ha pubblicato una nota.
“L’obiettivo è quello di prevenire l’incremento dei costi e l’ulteriore miglioramento in termini di prestazioni“. In casa Ducati, com’è giusto che sia, questa decisione non verrà di certo digerita facilmente e c’è da attendersi dei probabili ricorsi. Come spesso accade, le case italiane risultano le più penalizzate riguardo alle decisioni regolamentari, ed una splendida invenzione tecnologia dell’ingegner Gigi Dall’Igna verrà messa al bando tra pochi mesi. A Borgo Panigale c’è da pensare ad una nuova genialata tecnica per far fronte a questa scelta degli organizzatori.