Stefano Domenicali ha ribadito che nuovi circuiti vogliono entrare in F1 e che non basta il pedigree per rimanere. E rischiano ora anche GP iconici.
E’ cominciata la stagione 2022 della F1, una delle più calde e affollate degli ultimi anni. Da qui a novembre sarà un calendario senza grandi soste, con un ritmo davvero infernale per le squadre che partecipano. Dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente e il continente americano: il Circus si regalerà un’annata in giro per il mondo, tra nuove tappe e vecchie conoscenze, sempre affidabili dal punto di vista dello spettacolo e del pubblico pronto ad assaltare le tribune.
Ma se qualcuno parla già di un calendario troppo fitto, cosa che in tempi di budget cap non è da sottovalutare, c’è anche chi mette già in discussione alcune gare attualmente presenti. E non delle tappe “novizie”.
Proprio nel primo weekend stagionale, dal deserto del Bahrain, è emersa la possibilità, anzi il timore, che la F1 possa abbandonare i suoi storici Gran Premi di Monaco e Belgio a favore di nuove sedi più “appetibili”. Proprio sulla scia di quanto dichiarato fino a qualche tempo fa da Stefano Domenicali (Liberty Media) che aveva avvertito che “non bastava rimanere in calendario solo per il fatto di avere un certo pedigree”.
In particolare è stato ribadito che alcuni circuiti che hanno accordi in scadenza “non faranno più parte del calendario”. E secondo Autosport, in bilico sono finite anche due delle gare più iconiche della F1. Sembra assurdo ma è così. A conferma di questo c’è che gli accordi con Monaco e Spa con la F1 ancora non sono stati rinnovati.
Certo, a bene vedere non sono gli unici a rischiare, questo va detto. Ci sono anche gli appuntamenti in Francia e Messico. Il primo è quello più in bilico di tutti, ma in generale si vorrebbe proporre per alcuni tracciati una sorta di rotazione per ravvivare ogni anno il calendario.
“Sappiamo di dover bilanciare l’arrivo di nuove gare con Gran Premi storici e piste che devono continuare a far parte del nostro calendario – ha detto di recente Domenicali -. L’arrivo di offerte da parte di nuovi circuiti ha un vantaggio per la F1, ovvero costringere gli organizzatori dei Gran Premi tradizionali ad alzare il livello di qualità, in termini di ciò che offrono al pubblico, infrastrutture e gestione dell’evento. Non basta più avere un pedigree. Devi anche dimostrare di stare al passo”.
Dunque tutti sono avvisati, nessuno ha il posto sicuro ad oggi. Ma certo andare a toccare alcune piste storiche potrebbe essere davvero un gioco azzardato per una F1 che sì vuole rinnovarsi e raggiungere un nuovo pubblico, ma che rischia così di perdere più consensi di quelli che potrebbe guadagnare. Anche perché il dio denaro non può tutto.
“Presto le scelte che stiamo facendo saranno annunciate e potete aspettarvi dei nuovi Gran Premi”, ha detto Domenicali. Ma davvero avremo una sorpresa così forte? La F1 rischia di scherzare col fuoco.
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