Fu uno dei rappresentati dell’epoca d’oro della F1, quando guidare una vettura in gara voleva dire rischiare la vita continuamente.
Al termine del primo appuntamento della stagione, quello dell’ingresso delle vetture ad effetto suolo, se n’è andato Reine Wisell. Nato a Motala, il 30 settembre del 1941 ha potuto godersi il periodo forse più bello e pericoloso della storia della F1.
Debuttante al GP del Watkins Glen 1970, proprio successivamente ad una disgrazia, ovvero a seguito della morte di Jochen Rindt a Monza, fu chiamato da Colin Chapman alla Lotus per correre assieme a Emerson Fittipaldi.
Il suo esordio fu tutt’altro che negativo. Anzi, il contrario. Ottavo in qualifica, a un secondo dal collega di marca, in gara giunse addirittura terzo sebbene aiutato dal ritiro della BRM di Pedro Rodriguez, rimasto senza carburante. Un risultato grandioso, che gli permise di restare nella scuderia inglese anche l’anno successivo, quando concluse a punti in quattro eventi, ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto in Austria.
F1, Chi era Reine Wisell: vita, carriera e successi
Considerate le sue doti avrebbe potuto avere molto più successo, se nel frattempo non fosse arrivato Peterson, indimenticato suo connazionale.
Ma riavvolgiamo il nastro. I primi passi dello svedese nel motorsport datano 1962 quando cominciò a misurarsi con le auto stradali. Nel 1966 il salto nelle formule, in particolare in F3 dove si mise in luce autografando due manifestazioni al volante di una Cooper.
Nel 1967 l’ingaggio alla Brabham che gli permise di conquistare il titolo nazionale, poi nel 1968 il primo testa a testa con Ronnie sulla Tecnos F3.
Entrambi promossi nel Circus avranno percorsi decisamente diversi.
Dopo il primo exploit nel 1971 Reine chiuse quarto in Sud Africa, sesto in Francia, quarto in Austria e quinto in Italia. Un bottino non sufficiente per restare in Lotus che preferì sostituirlo con Dave Walker.
Nel 1972 alla BRM, disputò comunque gli ultimi due round con la sua vecchia squadra. In occasione del GP di Svezia del 1973 tentò di qualificarsi con una March fallendo, mentre al Paul Ricard prese il posto di Mike Beuttler finendo ko.
Nella stessa annata, su una GRD si aggiudicò il round del Nurburgring in F2, montando gomme Dunlop all’anteriore e Firestone al posteriore.
La sua ultima apparizione è datata 1974, ancora nell’abitacolo di una March, questa volta ufficiale, ad Anderstorp.