Ralf Schumacher demolisce l’Aston Martin: “Un disastro, come la Toyota”

Ralf Schumacher critica l’Aston Martin, che a suo avviso non ha preso la giusta strada in F1: fa un paragone con la Toyota.

Una grande delusione del primo gran premio di Formula 1 del 2022 è rappresentata sicuramente dall’Aston Martin. La scuderia di Silverstone ha disputato un weekend pesantemente negativo in Bahrain.

Ralf Schumacher
Ralf Schumacher (Ansa Foto)

Lance Stroll ha concluso in dodicesima posizione e Nico Hulkenberg in diciassettesima (ultimo). Niente punti, nonostante i proclami fatti nel pre-campionato. Il patron Lawrence Stroll era particolarmente carico per l’inizio della nuova stagione e tutta la squadra si aspettava di iniziare molto meglio.

L’assenza di Sebastian Vettel causa Covid-19 è stata una mazzata, però neppure il quattro volte campione del mondo di F1 può fare miracoli con una monoposto che durante la gara a Sakhir si è rivelata scarsamente competitiva. C’è tanto lavoro da fare per migliorare la situazione.

F1 2022, Ralf Schumacher critica l’Aston Martin

Certamente le aspettative sull’Aston Martin erano diverse per il GP in Bahrain. Vero che i test non avevano messo in mostra una AMR 2022 particolarmente veloce, però non si pensava neppure che potesse essere così poco competitiva.

Ralf Schumacher al programma televisivo AvD Motor & Sport Magazin ha commentato la negativa situazione del team Silverstone: “L’auto è un disastro, da ciò che si sente. Inoltre, il proprietario presenzia alle riunioni della squadra e dice cosa andrebbe fatto. Se è così, diventa tutto complicato. È anche imbarazzante che Lance Stroll abbia perso il duello nelle qualifiche con Hulkenberg, chiamato all’ultimo”.

Secondo il fratello di Michael Schumacher è sbagliato l’approccio che Aston Martin sta avendo in Formula 1: “Volevano ottenere troppo e troppo in fretta, questo non funziona in F1. Non puoi semplicemente prendere molte persone e molti soldi, metterli in una pentola e mescolarli pensando che ne esca qualcosa di buono. Utilizzano un metodo bulldozer che già non aveva funzionato con la Toyota”.

L’ex pilota di F1 cita la Toyota, per la quale ha corso tra il 2005 e il 2007. La casa giapponese fece grandi investimenti per avere successo nel campionato, però fallì il suo obiettivo e a fine 2009 decise di lasciare il Circus. Tanti milioni buttati in un progetto che non si è rivelato vincente nonostante delle discrete premesse e alcuni risultati che sembravano incoraggianti per il futuro. Ma la svolta non è mai arrivata. Aston Martin deve imboccare la strada corretta per non fare una fine simile.

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