La Mercedes deve far fronte alle grandi problematiche della F1 W13, che in Bahrain era lontanissima dalle performance desiderate.
Il Gran Premio del Bahrain ha dato i primi verdetti sulle nuove monoposto di F1 ad effetto suolo. La Ferrari è la macchina da battere, quella più affidabile e veloce. La Red Bull è in lotta con la Rossa ma deve risolvere dei gravi problemi di affidabilità. Per quanto riguarda la Mercedes c’è un discorso totalmente diverso da fare, e solo il cedimento che ha colpito entrambe le monoposto di Adrian Newey ha consentito a Lewis Hamilton di giungere sul podio.
A fine gara, il sette volte campione del mondo ha festeggiato il terzo posto via radio come se avesse vinto, a dimostrazione del fatto che lui è ancora voglioso di divertirsi e giocarsela con i giovani. Lewis ha fatto un’ottima gara, staccando nettamente George Russell ed infastidendo molte volte Sergio Perez, sino al momento in cui la sua F1 W13 glielo consentiva.
La nuova freccia d’argento, almeno per ora, non va. Le indiscrezioni parlavano di una monoposto che avrebbe dovuto asfaltare la concorrenza, più veloce di un secondo della versione vista a Barcellona. In realtà, sin dai test di Sakhir si era visto che questa monoposto priva di sidepod e dotata di tante “diavolerie” sarebbe stata in sofferenza, almeno in questi primi appuntamenti del mondiale.
Uno dei grandi mali della Mercedes è la power unit, e questo è confermato dalle prestazioni di Williams, McLaren ed Aston Martin. Nel Q1 c’erano quattro power unit di Brixworth su cinque eliminati a dover abbandonare la qualifica, una vera e propria Caporetto per la casa della Stella a tre punte.
Anche sulla W13 le velocità di punta sono sempre state nettamente più basse rispetto a Ferrari e Red Bull, ed ora arriva Jeddah dove il motore conta ancor di più rispetto al Bahrain. I guai per gli uomini di Toto Wolff non sono finiti, dal momento che la monoposto soffre anche nelle parti lente della pista, uscendo scodando dalle curve e dovendo frenare molto in anticipo per non perdere stabilità o causare bloccaggi.
La Mercedes dovrà stringere i denti in queste prime gare, dove sarà impossibile vedere degli sviluppi veri e propri sulla freccia d’argento, così come sulle monoposto rivali. Dopo Jeddah, infatti, il Circus si sposterà in Australia, dove il 10 aprile si tornerà in pista a Melbourne.
Il team di Brackley potrà intervenire solo con alcune modifiche di assetto, nel tentativo di chiudere leggermente il gap con Ferrari e Red Bull. La F1-75 ha dimostrato di avere un passo diverso rispetto alla freccia d’argento, che non ne aveva per battagliare neanche con le seconde guide di queste due squadre.
A Jeddah arriverà solo qualche piccola modifica al fondo per tentare di ridurre ulteriormente il porpoising, ma secondo quanto riportato da “Motorsport.com“, il vero potenziale di questa vettura non si vedrà prima di Barcellona. Il Gran Premio di Spagna è previsto per il 22 maggio, dopo l’Arabia Saudita, l’Australia, Imola e Miami.
In occasione del GP iberico arriverà un grosso pacchetto di aggiornamenti per tentare di mettere le ali a questa Mercedes, che stando ai dati aerodinamici sembra poter disporre di un enorme potenziale, rimasto ancora inespresso. La verità la vedremo tra poche settimane, ma intanto Ferrari e Red Bull dovranno cercare di allungare in classifica per evitare brutte sorprese.
Un ingegnere del team di Brackley ha confermato che la monoposto non è assolutamente da buttare: “La nostra monoposto ha più potenziale di quanto visto finora. Il nostro compito ora è ancora capire come tirare tutta la performance, perché il problema del saltellamento al momento non ci consente di farlo“.
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