Le due Red Bull e l’AlphaTauri di Pierre Gasly si sono ritirate per problemi tecnici a Sakhir. Per i motorizzati Honda è allarme penalità.
La notizia più importante che viene dal Bahrain, oltre alla doppietta Ferrari ed alla crisi prestazionale della Mercedes, è legata al crollo di affidabilità della Red Bull. Da quest’annno, è bene ricordarlo, le power unit Honda vengono gestite dal reparto powertrain del team di Milton Keynes, dopo che la casa di Sakura ha ufficializzato il proprio ritiro al termine del 2021.
Questo significa che, nel paddock, non sono più presenti gli ingegneri giapponesi capitanati da Masashi Yamamoto, ma che tutto viene gestito in casa dal team di Christian Horner. Dopo dei test in cui tutto era andato secondo i piani, tranne un guasto al cambio a Barcellona per Sergio Perez, la pista di Sakhir ha fornito dei responsi molto preoccupanti per i campioni del mondo della classifica pilioti.
Ad una manciata di giri dal termine, l’AlphaTauri di Pierre Gasly che occupava stabilmente una posizione in zona punti è stata costretta al ritiro. Il motivo è l’esplosione inequivocabile della power unit Honda, che ha portato anche del fuoco nel posteriore della AT03.
La Safety Car è così entrata in pista ed ha permesso a Max Verstappen di incollarsi a Charles Leclerc, ma per il campione del mondo la ripartenza è stata da incubo. L’olandese si è dovuto difendere varie volte dagli attacchi di Carlos Sainz, per poi ritrovarsi costretto a cedere il passo.
L’olandese ha iniziato a lamentarsi via radio di un problema alle batterie, che è stato subito smentito dal suo ingegnere. Dai box gli è stato chiesto di rientrare ai box, senza tuttavia rivelare la vera causa del guasto. All’inizio dell’ultimo giro, anche Sergio Perez è stato costretto al ritiro, dopo un testacoda in Curva 1 mentre occupava la terza posizione.
Red Bull, rischio penalità nelle prossime gare
Ufficialmente, le due Red Bull si sono ritirare per un guasto alla pompa del carburante, che ha fatto spegnere le power unit di Max Verstappen e Sergio Perez. Tuttavia, quanto affermava il campione del mondo riguardo alla batteria trova credito nelle immagini, dal momento che, poco prima del ritiro, si vedevano benissimo le luci rosse accendersi sul posteriore della RB18.
Una cosa del genere capitò anche a Charles Leclerc nel 2019, il quale riuscì comunque a chiudere terzo dopo aver perso l’ausilio della parte ibrida. Pochi dubbi, invece, per quanto riguarda l’abbandono dell’AlphaTauri di Pierre Gasly, rimasta ferma in una nuvola di fumo e fiamme.
Stando a quanto riportato da “Motorsport.com“, il pacco batterie della monoposto del francese potrebbe già essere risultata compromessa nel rogo di Sakhir, e questa è una pessima notizia per il giovane talento della Scuderia di Faenza. Ricordiamo infatti che, per tutte le 23 gare, è concesso l’utilizzo di appena due batterie, altrimenti si incorre in una penalizzazione in griglia.
Questa notizia non lascia tranquilli neanche gli uomini della Red Bull, che sin dal prossimo appuntamento di Jeddah dovranno recuperare l’affidabilità. La Ferrari F1-75 si è dimostrata, invece, perfetta, ed ha piazzato subito un perentorio 44-0 nella classifica del mondiale costruttori.
Il Gran Premio dell’Arabia Saudita rappresenterà la giusta occasione di riscatto, su una pista che appare più congeniale alla monoposto di Adrian Newey rispetto alla Rossa. Tra poche ore scatteranno le prime prove libere della seconda edizione di questa gara, che lo scorso anno Verstappen dovette cedere alla Mercedes di Lewis Hamilton a pochi giri dalla fine.
Dal canto suo, Charles Leclerc si augura di allungare ulteriormente nel mondiale, nella consapevolezza che anche le frecce d’argento, prima o poi, ritroveranno la competitività mancata in Bahrain. La sfida è appena iniziata e l’affidabilità potrebbe giocare un ruolo molto importante.