Si è conclusa la seconda sessione di prove dell’Arabia Saudita. Ferrari sempre veloce, malgrado qualche errore da parte dei piloti.
E’ partito con un quarto d’ora di ritardo il secondo turno di libere della F1 a Jeddah. La ragione è l’attentato missilistico operato tramite drone dai ribelli dello Yemen, che hanno colpito cinque luoghi diversi tra cui un deposito petrolifero dell’Aramco, situato a una ventina di chilometri dalla pista.
Si parte con Alfa Romeo, Alpine e McLaren, dopo una prima sessione che ha visto un testa a testa tra Ferrari e Red Bull con il Cavallino a primeggiare. Qualche preoccupazione invece per la Mercedes. I problemi di porpoising non accennano a diminuire sulla W13, in più Hamilton lamenta noie al sedile.
Sin dalle prime fasi Leclerc conferma lo stato di forma del primo pomeriggio segnando un 1’30″216 su gomme medie. Per il compagno di squadra Sainz, invece, grande fastidio per i sobbalzi.
Superati i primi venti minuti, Charles prosegue nella sua marcia, facendo scendere il crono in 1’30″074 questa volta su soft.
Giornata davvero complicata per la Haas di Kevin Magnussen. Per il danese nuovi problemi al motore dopo aver già saltato l’FP1.
A venti minuti dalla bandiera a scacchi il #16 procede lentamente e avvisa via radio che qualcosa non funziona. La causa è un contatto contro le barriere. Prima di lui anche Carlitos le aveva sfiorate, seppur senza conseguenze.
Verstappen cerca di accelerare. Per lui lavoro sulle medie negli attimi finali, ma è tutto inutile.
Charles Leclerc mantiene la leadership davanti all’olandese della scuderia energetica e all’altra Rossa di Sainz. Ancora in difficoltà la Stella con Hamilton quinto sebbene un po’ più vicino al vertice. Stesso dicasi per Russell, appena alle sue spalle. L’Alpha Tauri ripete la buona performance delle libere 1 con il solo Tsunoda. Ricciardo nel buio come in Bahrain.
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