La Ferrari vuole replicare quanto di buono messo in mostra in Bahrain, ma la Red Bull potrebbe sposarsi bene con la pista di Jeddah.
Ferrari contro Red Bull. Questo sembra essere il duello a cui assisteremo nel 2022, almeno nel primo spicchio di campionato. Guai a dare per morta la Mercedes, ma c’è da ammettere che i problemi sulla W13 sono apparsi evidenti in Bahrain e difficilmente vedremo Lewis Hamilton e George Russell in grado di lottare per la vittoria.
La F1-75 è la macchina da battere, dotata di un gran telaio, di ottima trazione e di una power unit perfetta, nonostante non sia stata ancora tirata al massimo. Il Cavallino sta monitorando l’affidabilità al banco sulle mappature più spinte, evitando di utilizzarle per non rischiare quanto accaduto alle Red Bull in quel di Sakhir.
In casa Ferrari c’è grande ottimismo in vista di Jeddah, pista dove le incognite saranno tantissime. La Rossa può contare sulla strepitosa coppia del motore Superfast, che ha fatto una differenza notevole nella prima tappa stagionale. Come si è ben visto nel confronto del giro da qualifica tra Charles Leclerc e Max Verstappen, la vettura italiana allungava decisamente in uscita dalle curve, ed è lì che il monegasco ha costruito la sua pole position.
A Jeddah, tuttavia, la Red Bull potrebbe tornare pienamente della partita, a patto che i problemi di affidabilità siano stati totalmente risolti. Ben tre delle quattro monoposto motorizzate Honda si sono ammutolite domenica scorsa, anche se da Milton Keynes hanno fatto sapere che il guasto sulle RB18 non è direttamente collegato alla power unit.
Il problema alla pompa del carburante è stato risolto, secondo quanto riporta “Autosport“, ed ora si attende l’esito della pista per confermare tale notizia. In Arabia Saudita si toccheranno delle velocità di punta elevatissime, e l’efficienza aerodinamica della vettura di Adrian Newey potrebbe fare la differenza.
Ferrari, attesa una super-sfida con la Red Bull a Jeddah
Tra Ferrari e Red Bull si preannuncia una battaglia molto accesa in quel di Jeddah. La F1-75 si è dimostrata al top nei tratti misti della pista, che in Arabia Saudita sono presenti solo in minima parte. Il primo settore è quello che appare più congeniale alla Rossa, mentre i lunghi rettilinei del secondo e del terzo tratto sorridono alla concorrenza.
Come dicevamo, la Red Bull si è dimostrata molto efficiente dal punto di vista aerodinamico, sviluppando le velocità di punta più elevate sugli allunghi di Sakhir. La Ferrari, dal canto suo, non sta ancora sfruttando al massimo la propria power unit, ed anche a Jeddah dovrebbe gareggiare in modalità conservativa.
A favore del Cavallino ci sono due fattori: la trazione e la coppia del motore Superfast. A Jeddah non sono previste grandi ripartenze al contrario di Sakhir, ma la Scuderia modenese punta molto sulla coppia che permette di raggiungere delle velocità elevatissime in meno tempo rispetto agli avversari.
Da quanto si è appreso in Bahrain, Charles Leclerc e Carlos Sainz facevano una grande differenza nella prima metà dei rettilinei, salvo poi “plafonare” nella seconda e cedere il passo alla Red Bull in termini di velocità di punta. Questo potrebbe essere un bel vantaggio per gli anglo-austriaci, che dopo un doppio ritiro necessitano una vittoria.
Sul fronte Mercedes c’è da attendersi un week-end in difesa. Le frecce d’argento soffrono in velocità di punta, a causa di un porpoising troppo accentuato e delle ali posteriori molto cariche. La monoposto di James Allison e Mike Elliott non è dotata di un buon bilanciamento, cosa che spinge a caricarla aerodinamicamente per non consumare troppo le gomme. Qualche dubbio riguarda anche la potenza della power unit, vista la crisi di McLaren, Aston Martin e Williams. Questo fine settimana darà altre risposte.