Realizzata per i 50 anni della Lamborghini, la Egoista rimane una delle vetture più particolari prodotte dal marchio. E ne esiste solo un esemplare.
Chi conosce la Lamborghini, sa che la sua storia è legata profondamente al mondo delle auto sportive. Un marchio unico, che ha fatto del raggiungimento del limite uno dei suoi obiettivi. E, dopo averlo raggiunto, lo ha sempre superato, alzando sempre di più l’asticella. La casa italiana ha da sempre unito questo allo stile e all’eleganza delle sue auto, con uno sguardo però sempre verso il futuro. I suoi modelli infatti sono stati fin dall’inizio all’avanguardia, in tutti i sensi. E hanno anticipato quello che poi avremmo visto anche su auto “comuni”.
Tante le vetture che hanno fatto la storia, ma una in particolare ancora oggi, a quasi 10 anni di distanza, fa parlare di sè. Perché è stata la prima e unica vettura-monoposto su strada prodotta da Lamborghini. Un concept che risulta tra i più estremi mai partoriti: la Egoista.
Tra auto e Jet, ecco la Lamborghini Egoista
Presentata originariamente nel 2013, la Lamborghini Egoista è stata progettata per celebrare il 50° anniversario dell’azienda italiana. E alla sua presentazione creò davvero grandissimo scalpore. In realtà non fu progettata direttamente dall’azienda ma da uno dei designer più importanti al mondo, Walter Da Silva, che volle rendere omaggio così al famoso marchio che fin dai suoi albori ha prodotto supercar entrate nel mito. Gli esterni sono stati realizzati nello specifico da Alessandro Dambrosio, mentre gli interni sono opera di Stefan Sielaff.
L’ispirazione generale del design è stata presa da quella di un jet da combattimento, in particolare il Lockheed F-117 Nighthawk. Nonostante le dimensioni, all’interno lo spazio per l’unico passeggero è comunque ampio. La carrozzeria è realizzata con materiali anti-radar, proprio come un aereo militare. I pannelli sono altamente aerodinamici e aiutano questa Lamborghini a creare carico aerodinamico e creare meno resistenza all’aria.
Ad essere uniche sono anche le luci di questa Lamborghini Egoista, che sono più simili a quelle di un aereo che di un’automobile. Presenta infatti luci d’ingombro a led finalizzate a determinarne la posizione non su un asse solo come può essere la strada, ma su tre assi come nello spazio aereo. Due luci bianche davanti, due rosse dietro, un lampeggiante posteriore rosso nella parte alta della coda, altre due arancioni come side marker e due sul tetto rendono unico anche al buio questa supercar. Ma non è tutto. Infatti dietro le prese diaria anteriori ci sono due proiettori allo xeno capaci di illuminare fino a grandi distanze.
A vederla da vicino le dimensioni sono davvero ridotte, quasi a ricordare una vettura di F1 vecchio stile, non quelle che oggi calcano le piste. Il motore di questa Lamborghini Egoista è un V-10 aspirato da 5,2 litri in grado di erogare circa 600 cavalli, neanche troppi conoscendo la storia del marchio di Sant’Agata Bolognese. Il nome significa “egoista” non solo in italiano ma in molte lingue europee come portoghese e spagnolo. E ha un senso, visto che è possibile solo per una persona starci dentro.
Il cockpit, realizzato interamente in fibra di carbonio e alluminio, è una vera e propria cellula di sopravvivenza, che, come ha spiegato all’epoca della sua presentazione Da Silva, permette al pilota di isolarsi e proteggersi dagli agenti esterni. “Con uno sguardo al futuro, la cabina dell’Egoista potrebbe essere sganciata da un jet e innestarsi su un automobile per seguire un altro percorso”, ha sempre confessato il designer. Ad oggi ne esiste un solo esemplare, che è nel museo Lamborghini. E il prezzo è da capogiro: 117 milioni di dollari.