Il ventisettenne spagnolo è in procinto di firmare il rinnovo contrattuale con la Ferrari. Per Mick Schumacher, per ora, si prospetta una sola strada percorribile.
Il rendimento di Carlos Sainz in Ferrari sin qui è stato altissimo. La Scuderia non avrebbe potuto chiedere di più al figlio del Matador che ha garantito una costanza e una determinazione encomiabile. L’eredità di Sebastian Vettel era di quelle pesanti, ma il madrileno, con caparbietà, ha dimostrato di essere stata la scelta giusta. Con quattro podi e nessun ritiro stagionale, ha riportato nel 2021 in coppia con Charles Leclerc la Ferrari al terzo gradino del podio ed è giunto al quinto posto in classifica piloti.
Carlos, nella passata stagione, in sole due occasioni non è arrivato in zona punti. Charles Leclerc ha marcato solo un secondo posto a Silverstone e avrebbe, probabilmente, potuto vincere nella sua Monaco, ma la sensazione è che i due si completano in modo spettacolare. Sono una coppia affiatata anche al di fuori del circus e questo ha aiutato a creare la giusta alchimia nel box Ferrari. I driver, insieme a tutto il team, hanno puntato tutte le fiches sul 2022, lavorando sodo per emergere.
Leclerc e Sainz, nei limiti tecnici del mezzo, hanno fatto il massimo anche sulla SF21, ma meritavano un’auto all’altezza del loro talento. La prima gara in Bahrain ha messo in luce i passi in avanti della monoposto di Maranello. La vettura è spinta dal nuovo motore Superfast, stabile e molto agile nelle curve lente. Charles si è subito adattato a meraviglia allo stile di guida che richiede l’auto ad effetto suolo, per Sainz è un processo a step, tuttavia nel corso della sua carriera CS55 ha sempre dimostrato di ambientarsi velocemente su qualsiasi vettura.
Sainz in estasi, la posizione di Mick Schumacher
Se per il madrileno il prolungamento del contratto sarebbe il coronamento di un percorso di crescita che lo ha portato dalla Toro Rosso all’iconico marchio creato da Enzo Ferrari, per Schumacher è tempo di sbocciare. Il figlio del Kaiser, lo scorso anno, complice una Haas VF-21 non sviluppata, non ha marcato neanche un punto in graduatoria mondiale. Un risultato che non ha scalfito l’umore del giovane che ha continuato a macinare chilometri, senza mai criticare la squadra.
In questa stagione il pilota della Haas ha, però, a disposizione una vettura in grado di fare la differenza. Il quinto posto di Kevin Magnussen, al rientro nel team americano dopo un anno di assenza, testimonia che è tempo per Mick di mettere in mostra tutte sue le capacità tecniche. In Bahrain è arrivato un undicesimo posto, causato anche da un contatto con Ocon al primo giro. Il tedesco si è girato in testacoda, perdendo diverse posizioni.
Tutte gli altri piloti motorizzati con la Power Unit Ferrari hanno ottenuto punti. Persino il cinese Zhou è riuscito, al debutto assoluto in F1, a chiudere con il decimo posto, proprio davanti a Mick. L’altro driver dell’Alfa Romeo, l’esperto Valtteri Bottas ha chiuso la gara al sesto posto, dietro a Kevin Magnussen. In Arabia Saudita il giovane dovrà riscattarsi al più presto per mandare un messaggio chiaro alla Ferrari. Il ventitreenne vorrebbe farsi notare dai vertici della Ferrari per un futuro in grande stile. Dal 2019, infatti, il figlio del Kaiser fa parte della FDA.
Il suo sogno è quello di sedersi nell’abitacolo della Rossa, proprio come fece il padre dal 1996 al 2006. Non ha altra scelta che conquistare la fiducia a suon di performance di alto profilo con la Haas. Carlos Sainz, in una recente intervista, ha dichiarato in merito al contrato che “siamo molto vicini a una firma”. Mattia Binotto ha confermato: “Siamo d’accordo, ora si tratta solo di mettere tutto su carta”. Il team principal della Ferrari, come riportato da Speedweek, ha sempre elogiato anche Mick. “Siamo soddisfatti del suo sviluppo, ma il prossimo passo deve arrivare nel 2022. L’obiettivo del nostro programma junior non è quello di formare i piloti per la Formula 1, ma di formare i piloti per la scuderia Ferrari”, ha annunciato l’ingegnere di Losanna.