La Red Bull si gode la vittoria di Max Verstappen in Arabia Saudita, ma l’affidabilità resta un problema. Ecco cosa potrebbe accadere.
A Jeddah è arrivato il riscatto per Max Verstappen e la sua Red Bull. Il campione del mondo in carica è stato protagonista di un duello straordinario con la Ferrari di Charles Leclerc, riscattando il ritiro del Bahrain e rilanciandosi nel mondiale. L’olandese ora è terzo in classifica a quota 25 punti, alle spalle dei 33 di Carlos Sainz e dei 45 del monegasco, che continua a comandare saldamente la classifica.
La sfida del Gran Premio dell’Arabia Saudita ha messo in mostra due vetture diverse, la F1-75 e la RB18, ottenere prestazioni identiche nonostante delle filosofie progettuali opposte. Quello che abbiamo visto negli ultimi giri di Jeddah ci ha ricordato un qualcosa che solitamente avviene nelle moto, ma che mai si era visto recentemente in F1.
Verstappen ha superato Leclerc grazie alla maggior velocità di punta della sua Red Bull, ma Charles è riuscito comunque a restare attaccato al rivale, chiudendo in piazza d’onore staccado di appena mezzo secondo. Solitamente, eravamo abituati a vedere il pilota sorpassato perdere rapidamente contatto da colui che aveva guadagnato la posizione, cosa che non si sta verificando in questo inizio di stagione.
Tuttavia, non tutto sta filando liscio in casa Red Bull a causa di un’affidabilità molto ballerina. Dopo il doppio ritiro di Max Verstappen e Sergio Perez in Bahrain, condito anche dall’esplosione della power unit Honda sull’AlphaTauri di Pierre Gasly, anche a Jeddah non sono mancati i problemi.
A farne le spese Yuki Tsunoda, che ha dovuto dire addio a ben due power unit nel corso dello stesso week-end. La seconda ha ceduto addirittura nel giro di formazione, impedendogli di schierarsi in griglia e di prendere parte alla gara. Sui problemi di affidabilità si è espresso il team principal della Red Bull, Christian Horner, che in un’intervista concessa a “RacingNews365” ha fatto il punto della situazione.
“Ovvio, siamo molto preoccupati per questi problemi di affidabilità che continuano a colpire i nostri motori. Ma prima dobbiamo capire qual è esattamente il problema, ci siamo uniti e stiamo lavorando molto per capire di che cosa si tratta, speriamo di poterlo risolvere a breve“.
Il team di Milton Keynes, da quest’anno, gestisce in privato le power unit Honda prodotte a Sakura. Nel paddock, infatti, non sono più presenti gli ingegneri giapponesi, che sono stati rimpiazzati da motoristi che la squadra di Horner ha preso da varie squadre. L’inizio di questa nuova avventura non è stato di certo dei migliori, ma va detto che, a livello prestazionale, il motore va fortissimo.
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