Max Verstappen ha rischiato grosso nella fase del pit stop. La Red Bull avrebbe potuto agire con più prudenza nel momento dell’uscita.
La Red Bull e Max Verstappen hanno riscattato la brutta figura del Bahrain, volando a vincere in grande stile il Gran Premio dell’Arabia Saudita. Il successo è arrivato nell’esatta maniera in cui, pochi mesi fa, l’olandese aveva dovuto cedere il passo alla Mercedes di Lewis Hamilton.
Per tutta la gara, il campione del mondo ha inseguito la Ferrari di Charles Leclerc, più veloce nel primo settore, dove costruiva un buon gap impedendo a Super Max di utilizzare il DRS nei tratti più veloci. Tuttavia, una Virtual Safety Car gli ha permesso di recuperare qualche decimo, ingaggiando la battaglia con il leader del campionato.
Verstappen, dopo un duello spettacolare, è riuscito a sfruttare la grande velocità di punta della RB18 per prendersi la prima posizione, difendendola negli ultimi giri e vincendo per appena mezzo secondo. Il ritmo tra i due piloti di punta era praticamente identico, ma il figlio di Jos ha approfittato alla grande dell’eccezionale efficienza della sua vettura, che paga qualcosa alla Ferrari in termini di carico aerodinamico.
Verstappen, ecco perché andava penalizzato
Una gran parte della gara si è decisa al primo ed unico pit stop, dove sono evaporate le possibilità di vittoria per la Red Bull di Sergio Perez. Il messicano si è fermato per primo, ma l’incidente della Williams di Nicholas Latifi ha permesso alle Ferrari ed a Max Verstappen di avere una sosta molto più vantaggiosa, senza perdere terreno e risbucando in pista davanti a Checo.
Proprio in quell’istante, Verstappen e Carlos Sainz si sono ritrovati molto vicini in corsia box, con l’olandese che è uscito un pizzico prima che lo spagnolo imboccasse la via per la sua piazzola di sosta. I commissari hanno deciso di non penalizzare l’alfiere della Red Bull, con Mattia Binotto che non ha nascosto la propria delusione a fine gara.
“Personalmente, mi dispiace per l’unsafe release di Max su Carlos. Se Carlos non avesse rallentato gli sarebbe andato addosso. I dati della telemetria sono evidenti a nostro parere“. Secondo l’analisi pubblicata da Federico Albano sulle colonne di “FormulaPassion“, la tesi del team principal Ferrari è corretta.
Sainz è stato costretto a frenare, ed il confronto con Charles Leclerc è evidente. Lo spagnolo ha dovuto rallentare prima per evitare il contatto con il campione del mondo, cosa che di solito viene sanzionata ai danni di chi commette l’infrazione. I giudici hanno deciso di lasciar correre, senza prendere decisioni che avrebbero regalato al Cavallino il successo.