La Mercedes non si arrende e si prepara a dare battaglia a Red Bull e Ferrari. Ecco cosa cambierà sulla monoposto a Melbourne.
L’inizio della nuova era delle F1 ad effetto suolo ha prodotto una nuova sfida, quella tra la Red Bull di Max Verstappen e la Ferrari di Charles Leclerc. Il passo del team di Milton Keynes e della Scuderia modenese è di un’altra categoria, anche rispetto alla Mercedes che sta faticando enormemente in queste prime gare.
In Bahrain, Lewis Hamilton è riuscito a salire sul podio grazie al doppio ritiro delle RB18, ma in Arabia Saudita la storia è stata ben diversa. Il sette volte campione del mondo si è ritrovato escluso in Q1 con il sedicesimo tempo, per poi chiudere decimo alla domenica portando a casa un misero punto.
In quel di Jeddah, la Mercedes si è dovuta aggrappare a George Russell, che dopo il quarto posto di Sakhir ha portato a casa una modesta quinta posizione, scavalcando il ben più blasonato compagno di squadra in classifica mondiale. La freccia d’argento continua a soffrire di evidenti problemi di porpoising, ma anche la power unit sta dando qualche grattacapo. A conferma di ciò ci sono le pessime performance di McLaren, Aston Martin e Williams, le quali non hanno mai avuto accesso al Q3 nelle prime due tappe.
La prossima settimana, la F1 farà ritorno in Australia, dove non si corre da oltre tre anni. L’ultima edizione, disputata nel 2019, venne dominata dalle Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, che risultarono assolutamente inarrivabili per Red Bull e Ferrari. Su questo tracciato, il britannico ha fatto segnare ben otto pole position, risultando imbattuto, al sabato, dal 2014 in avanti, vincendo solo in due occasioni: nel 2008 e nel 2015.
Per la gara di Melbourne, il team di Brackley sta lavorando ad alcune novità tecniche, anche se il primo pacchetto di aggiornamenti vero e proprio è atteso per Barcellona, dove si correrà il GP di Spagna il prossimo 22 maggio. In Australia arriverà una nuova ala posteriore, che punta a ridurre il drag (resistenza all’avanzamento) che rende la Mercedes piuttosto lenta in rettilineo.
Secondo Toto Wolff ed Hamilton infatti, la causa della scarsa velocità di punta non risiede in una power unit poco performante, ma in una vettura poco efficiente dal punto di vista aerodinamico. Se il team di Brackley riuscirà a risolvere questo problema e la questione porpoising, non è da escludere un loro rientro tra i primi, con Red Bull e Ferrari che stanno già allungando in classifica. Le prossime tappe saranno decisive.
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