La Scuderia Ferrari può vantare in questo inizio di stagione tempi velocissimi nei cambi gomma. I pit stop in Bahrain e Arabia Saudita sono stati magistrali.
Nuovo anno, nuova vita. E’ proprio il caso di dire che in Ferrari hanno approfittato alla grande del cambio di regolamento per farsi trovare pronti per lottare per il vertice della classifica. Charles Leclerc e Carlos Sainz, nel 2022, possono fare affidamento su una F1-75 di altissimo profilo. Sia in Bahrain che in Arabia Saudita il pilota monegasco ha lottato per il gradino più alto del podio.
Nel primo round Charles Leclerc ha messo a segno il suo primo hat-trick della carriera. Pole, vittoria e giro più veloce, in aggiunta ad un insperato secondo posto di Carlos Sainz. Le Red Bull Racing sono state costrette al ritiro nel finale e questo ha spianato la strada allo spagnolo e ad Hamilton. La F1-75 è stata a suo agio anche sul rapidissimo tracciato di Jeddah. Leclerc le ha provate tutte, ma alla fine Verstappen ha vinto con merito. L’olandese ha portato a casa i primi 25 punti, ma la sfida al vertice è appena iniziata.
La Ferrari, dopo due Gran Premi, comanda in classifica costruttori a 78 punti (sugli 88 disponibili) con un vantaggio di 40 lunghezze sulla Mercedes e 41 sulla Red Bull Racing. La vettura è un concentrato di tecnologia estremo che, grazie al feeling dei suoi alfieri, sta esprimendo da subito il suo potenziale. L’auto risulta agile nei tratti misti ed è piantata al suolo sui rettilinei, spinta dal poderoso motore Superfast.
Ferrari, veloce anche da ferma
Nel team di Maranello tutti stanno dando il massimo. La Ferrari inizia a cogliere i frutti di un lavoro iniziato tanto tempo fa. La Rossa ha deciso di puntare sul 2022 anni fa, chiedendo pazienza ai tifosi. Nella pausa invernale i membri del team hanno cercato di colmare il gap rispetto alla concorrenza sotto tutti i punti di vista, pit stop compresi. Anche grazie al lavoro degli strateghi e dei meccanici Leclerc ha celebrato la sua terza vittoria in carriera.
Oggi il team italiano è tornato a lottare per dei piazzamenti sul podio ad ogni GP, come auspicava anche il Presidente Elkann. I piloti, dopo il terzo posto nei costruttori della passata stagione, hanno chiesto a gran voce un’auto all’altezza del loro talento. Sono stati accontentati, ma ora bisogna continuare a lavorare alacremente sugli sviluppi e sui dettagli. In merito ai pit stop, già lo scorso anno in Ferrari avevano investito in strumenti e preparato meglio l’esecuzione dei cambi gomma.
I progressi sono stati importanti e i feedback di Sainz, nati da precedenti esperienze nel circus, hanno aiutato a migliorare la procedura in Ferrari. Il team ha combinato i due approcci per ottenere il massimo anche con Charles. Il duro lavoro ha pagato e ciò vale anche per la gestione degli pneumatici, la strategia di gara e molte altre cose. Con il passaggio alle mescole Pirelli da 18 pollici, i team hanno dovuto adattarsi alle nuove dimensioni e al peso maggiorato dello pneumatico. La rapidità dei meccanici di Maranello è risultata determinante nei primi due round.
La doppietta in Bahrain è stata decisa, anche, nella corsia box con Sainz che ha siglato il secondo pit stop più veloce in 2.33 secondi (dietro solo alla McLaren di Daniel Ricciardo), mentre Leclerc 2.54 secondi. Avanti sia a Red Bull Racing che alla Mercedes. In Arabia Saudita la McLaren si è confermata la squadra più veloce nel cambio gomma, ma la Rossa si è difesa egregiamente con un doppio pit stop in rapida successione. Leclerc ha effettuato il pit in 2.62, mentre Sainz in 2.70. Stavolta le RB hanno fatto leggermente meglio, ma la finta su Perez, unita all’uscita della SC, ha dato i suoi frutti.