Una nuova Fiat Panda Cabriolet? Il modello di questo rendering è davvero pazzesco. Chissà che non la vedremo presto per strada.
La Fiat negli anni ha prodotto macchine che sono rimaste impresse nell’immaginario collettivo. Di sicuro la più famosa è la 500, l’auto del grande boom economico del Paese, ma c’è anche un altro modello che è rimasto nel cuore degli italiani e lo dimostrano ancora oggi i numeri di vendite: la Panda. Un’auto innovativa quando uscì nel 1980, firmata da un grande del design come Giorgetto Giugiaro, che fino ad oggi ha fatto segnare l’incredibile record di oltre 8 milioni di esemplari in giro per le strade italiane e non solo.
Una macchina, la Panda, che però nel tempo ha fatto segnare tanti record. Nel 1983 ad esempio è stata la prima ad avere la trazione integrale, nel 1986 fu la prima compatta con una lunghezza inferiore a 4 metri e di grandi volumi a introdurre i motori diesel.
Oggi poi si parla della svolta elettrica ma nessuno forse sa che nel 1990 fu proprio la Panda il primo modello di questo tipo a essere immesso sul mercato. E la Panda Elettra, nel 2004, è stata la prima citycar ad aggiudicarsi il premio Auto dell’anno e a raggiungere il campo base avanzato dell’Everest a 5.200 metri con il modello 4X4, negli anni diventato un vero e proprio mito. Proprio questo modello è stata la prima utilitaria a partecipare e a terminare il famoso rally della Parigi-Dakar nel 2017.
Una Panda speciale mai prodotta? Una cabrio!
Se c’è comunque un modello che la Fiat ha spesso adottato per le sue “piccole” è stato quello cabriolet. Vetture che regalano da sempre sensazioni di libertà, vacanziere e a prezzi convenienti. Basti pensare alla Punto Cabrio, oppure ad altri modelli iconici come la Fiat 500 Spiaggina degli anni Sessanta, o la Ritmo Cabrio. L’erede attuale è la Fiat 500C, ma c’è chi sogna anche una versione “open” della Panda.
E ad averne pensata una è l’architetto Tommaso D’Amico, che da sempre ama dedicarsi a render particolari di auto e moto. Si tratta di una Panda Cabriolet che strizza l’occhio ai più giovani, che presenta diverse novità rispetto al modello attualmente in produzione. A partire dalle dimensioni, che crescono decisamente, per ampliare lo spazio sia interno che del bagagliaio. All’interno, la plancia strumenti è corredata di una vasta serie di optional di ultima generazione, mentre il motore è un FireFly 1.0 T3 da 120 CV in versione turbo.
In realtà però di Panda così se ne sono già viste. Basti pensare alla Panda Spiaggina del 2009, ma se torniamo ancora più indietro, c’è un’edizione speciale cabrio realizzata per i Mondiali di calcio di Italia ’90. Una vera chicca prodotta in serie limitata per quella estate rimasta nel cuore degli italiani nonostante l’epilogo amaro. A farla da padrona su questa vettura la mascotte, che non era altro che un’immagine stilizzata del calciatore con la testa a forma di pallone e il corpo composto da elementi cubici colorati di verde, bianco e rosso. La carrozzeria e i paraurti erano di color bianco gesso, ma la vera particolarità era il design dei copricerchi col pallone, così come l’azzurro della maglia della Nazionale nell’abitacolo.
Una versione ancora molto cercata dai collezionisti. Basti pensare che recentemente un modello di Panda ’90 si è aggiudicata al Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic il premio Hetica Klassic Fund, dedicato alle auto che rappresentano il miglior investimento.