Rins, dopo il buio la luce: ora lo spagnolo sogna il Mondiale

Il terzo posto rimediato in Argentina dopo una gara in forte rimonta ha rimesso Alex Rins in carreggiata dopo un periodo complicato.

Era il 29 agosto del 2021 quando Alex Rins era salito sul podio per l’ultima volta in MotoGP. Ma quella era stata un evento eccezionale, un unicum irripetibile. Già, perché dono quasi due stagioni che per il pilota spagnolo gira tutto storto. Ma in Argentina, a Termas de Rio Hondo, il talento della Suzuki con il terzo posto ha forse rimesso i primi tasselli a posto. Per cercare di dare davvero una svolta alla sua carriera, che sembrava promettere bene fino a inizio 2020.

Alex Rins (foto Ansa)
Alex Rins (foto Ansa)

Il terzo posto dello scorso weekend, seppur giunto dopo una due giorni folle, fatta di prove compresse e tanta confusione, è stato una vera luce in fondo ad un tunnel che era diventato nerissimo. Ma di cui ora si vede l’uscita.

Rins, la caduta e un podio che sa di rivincita

Il motivo di questa crisi di Rins parte da lontano. Da un 2020 che ha davvero sconvolto tutti, a causa della pandemia che ha rivoluzionato il calendario della MotoGP ma anche il piano sviluppo di tutti i team. Dopo un 2019 in crescita, la Suzuki era attesa al salto di qualità. E lo faceva affidandosi all’emergente Joan Mir ma soprattutto a un Rins che, dopo l’addio di Vinales, era diventato il capitano del team.

E invece i tre zeri nelle prime cinque gare, hanno quasi subito tolto dalla contesa il pilota iberico, che invece ha dovuto assistere la crescita esponenziale del compagno di box, che grazie alla costanza è arrivato a conquistare quel titolo Mondiale che invece poteva e doveva essere nelle sue mani. Una sensazione strana, che Rins si è portato dietro anche nel 2021, dove ha fatto vedere solo a sprazzi buone cose, vanificate molto spesso da errori madornali che lo hanno tirato fuori dalla bagarre.

L’addio di Davide Brivio ha sicuramente inciso nelle prestazioni dello spagnolo, ma anche di tutta la squadra, che ha nel frattempo subìto anche una crisi tecnica, in parte recuperate nel finale della scorsa stagione. L’arrivo di un altro uomo esperto alla direzione come Livio Suppo ora sembra aver rimesso le cose a posto. Ma per tornare alla normalità, Rins ha dovuto lavorare tanto su se stesso e la propria testa.

L’inizio di 2022 certifica che piano piano, con tanto sacrificio, i primi risultati si stanno vedendo. In particolare quella costanza in top-ten che serve per rimanere agganciati alla testa del campionato. E il podio argentino è lo specchio di cosa può essere Rins e la Suzuki in questa stagione. Prove discrete, culminate però in una gara in rimonta che, complice qualche giro in più, poteva valere per lo spagnolo anche qualcos’altro invece che un terzo posto. La moto è tornata competitiva e, visto il momento non esaltante delle altre, può essere la volta buona per piazzare il colpaccio già ad Austin. Lì dove qualche anno fa proprio Rins centrò un trionfo inaspettato ai danni di Valentino Rossi.

“Andremo passo dopo passo, con calma”, ha detto il pilota Suzuki in Argentina. Ma la realtà dice che dentro di sè ha una voglia matta di far vedere chi è veramente. E che può lottare per qualcosa d’importante.

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