Tiene banco in F1 la questione relativa al dimagrimento delle nuove vetture ad effetto suolo. Le auto andranno alleggerite, ma a che costo?
Il nuovo regolamento tecnico ha posto le basi per una nuova era della categoria regina del Motorsport. In F1 sono state rilanciate le auto ad effetto suolo, dopo quarant’anni di assenza. L’attesa è stata spasmodica, ritardata anche di una stagione a causa della pandemia da Covid-19, ma alla fine le nuove vetture sono state presentate e hanno messo in mostra un grande potenziale.
Alla base del nuovo regolamento tecnico c’era una idea meravigliosa. I vertici di Liberty Media hanno spinto fortemente per un cambio di paradigma, con vetture radicalmente diverse sul piano aerodinamico che consentissero duelli ravvicinati. Le auto, nelle prime due uscite stagionali, hanno dimostrato di poter rimanere in scia alle vetture davanti. Meno aria sporca garantisce l’opportunità di vedere un maggior numero di duelli in pista. Max Verstappen e Charles Leclerc si sono sorpassati numerose volte nei primi due appuntamento, dando spettacolo.
Il nuovo regolamento, inoltre, ha rappresentato una grande possibilità per tanti team che non navigavano in buone acque. C’è chi è rimasto stazionario come il team Alpine, sempre in lotta a centro gruppo, c’è chi ha fatto passi indietro come la Mercedes e tutti i motorizzati con il propulsore tedesco e chi, invece, ha colto al massimo l’occasione per tornare in alto. La Ferrari e i team che montano le Power Unit italiane hanno fatto enormi progressi. Ora si parla già di sviluppi chiave.
Le vetture 2022 rappresentano una rivoluzione anche sul piano delle Power Unit. I motori ibridi con il 1.6 V6 Turbo sono stati perfezionati per garantire prestazioni ancora più elevate. A Maranello hanno puntato tutto sul motore Superfast, ovvero superveloce. Gli ingegneri hanno messo a punto una nuova camera di combustione (ICE), con un totale riprogettazione del blocco tradizionale. Gli ingegneri hanno disposto una architettura molto bassa e compatta per un’aerodinamica più estrema al posteriore. L’ingegnere capo che si è occupato del progetto a Maranello è il tedesco Wolf Zimmermann.
Il nome stesso della nuova Power Unit prende spunto dalla sua camera di combustione, in grado di eseguire una fase di esplosione con tempi di accensione rapidissimi. Il Superfast è risultato determinante, ma gli avversari non sono rimasti a guardare. Max Verstappen, al volante della RB18, è riuscito a vincere il suo primo Gran Premio stagionale, grazie ad un assetto molto scarico che ha fatto la differenza sui lunghi rettilinei del tracciato cittadino di Jeddah. La Red Bull Racing ha già annunciato sviluppi e anche la Mercedes dovrà portare aggiornamenti per rialzare la china.
Un aspetto che ha, recentemente, sottolineato Helmut Marko, consigliere del team austriaco, è che nessuno si poterà a casa il successo finale con una monoposto in sovrappeso. La Ferrari, secondo Marko, è più leggera rispetto la Red Bull e Mercedes. I tecnici sono a lavoro per portare in pista delle versioni più leggere. La cura dimagrante per rientrare nel peso minimo di 798 chili è un bel problema economico in tempi di budget cap (limite di spesa fissato a 140 milioni di dollari).
Secondo quanto riportato da Motorsport.com vi sono auto che superano di oltre 10 kg il vincolo imposto dalla FIA. Ciò si traduce in una perdita di circa tre decimi sul tempo a giro, come ad esempio sul tracciato di Barcellona dove sono avvenuti i test prestagionali. L’Alfa Romeo sarebbe la più leggera, con una vernice speciale che consente di risparmiare un chilo. Per abbassare il peso occorre intervenire su diversi elementi della vettura e bisogna stare attenti all’affidabilità e al costo. Secondo la valutazione di Motorsport.com, la riduzione di un chilogrammo, oltre i 798 minimi, può costare circa 250 mila euro. Una somma consistente che i team dovranno essere bravi ad investire nel momento più opportuno.
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