La Mercedes vuole riscattare un inizio di stagione da incubo. Il team di Brackley punta alla riscossa già dal GP di Melbourne di domenica.
In Australia ci si prepara al terzo appuntamento del mondiale di F1 targato 2022. Le monoposto e le squadre sono già a Melbourne da inizio settimana, dove i piloti e tutti i membri del paddock arrivano con grande anticipo per prendere confidenza con il fuso orario. La Mercedes arriva in Oceania con l’obiettivo di dare un senso ad un inizio di stagione molto deludente, dove Red Bull e Ferrari hanno mostrato un altro passo.
Lewis Hamilton vanta qui il record di pole position, avendone conquistate ben otto, di cui sei consecutive nelle ultime edizioni dal 2014 al 2019. Il sette volte campione del mondo ne ha però convertite solo due in vittorie, nel 2008 con la McLaren e nel 2015 con la Mercedes, unico successo in Australia per il “Re Nero” con il team di Brackley.
In questo 2022, appare molto difficile che il britannico possa proseguire la sua striscia positiva di partenze al palo, viste le grandi carenze che la F1 W13 ha palesato nelle prime due tappe del mondiale. In Bahrain, Hamilton è riuscito a salire sul podio grazie al doppio ritiro delle RB18, ma in Arabia Saudita la storia è stata ben diversa.
Il sette volte campione del mondo si è ritrovato escluso in Q1 con il sedicesimo tempo, per poi chiudere decimo alla domenica portando a casa un misero punto. In quel di Jeddah, il team di Brackley si è dovuta rifugiare in George Russell, che dopo il quarto posto di Sakhir ha portato a casa una modesta quinta posizione, scavalcando il ben più blasonato compagno di squadra in classifica mondiale.
La freccia d’argento continua a soffrire di evidenti problemi di porpoising, ma anche la power unit sta dando qualche grattacapo. A conferma di ciò ci sono le pessime performance di McLaren, Aston Martin e Williams, le quali non hanno mai avuto accesso al Q3 nelle prime due tappe.
Mercedes, ecco le novità che arrivano in Australia
Per il Gran Premio d’Australia arriveranno le prime novità tecniche sulla Mercedes, con l’obiettivo di iniziare a ridurre il gap da Red Bull e Ferrari. Secondo le indiscrezioni, la F1 W13 si presenterà a Melbourne con una nuova ala posteriore, ma non è da escludere che i tecnici diretti da James Allison e Mike Elliott portino anche qualche aggiornamento per quanto concerne il fondo.
“Se c’è molta resistenza, la cosa migliore da fare è togliere una motosega e tagliare l’ala“, aveva detto scherzando (ma non troppo) Toto Wolff in Arabia Saudita, dando la colpa delle basse velocità di punta della Mercedes all’eccessivo drag, e non alla power unit. Tuttavia, come abbiamo ripetuto diverse volte, la crisi di McLaren, Aston Martin e Williams ha fatto venire qualche dubbio anche sulla bontà dell’unità propulsiva prodotta a Brixworth, su cui i tecnici però non hanno dubbi.
Rispetto al Bahrain ed all’Arabia Saudita, la pista dell’Albert Park dovrebbe essere meno sfavorevole per il team di Brackley, vista l’assenza dei lunghi rettilinei che tanto hanno messo in difficoltà la freccia d’argento. Difficile però aspettarsi che Lewis Hamilton e George Russell possano giocarsi il podio, ma la loro speranza è quella di avvicinarsi in termini di distacco finale.
L’ex pilota della Williams ha chiuso il GP di Jeddah al quinto posto, con oltre mezzo minuto di ritardo dalla Red Bull di Max Verstappen e dalla Ferrari di Charles Leclerc. Il gap, però, non è del tutto veritiero, dal momento che a metà gara era entrata in pista una Safety Car che aveva azzerato il ritardo del britannico. La situazione a Brackley è complicata e recuperare non sarà affatto semplice.