La Mercedes ha portato un’ala anteriore più scarica per il GP di Melbourne, ma un’altra novità tanto attesa non sarà presente in gara.
In casa Mercedes si spera in un buon risultato al Gran Premio d’Australia, pista che ha sempre esaltato le frecce d’argento nel corso dell’era ibrida. In sei edizioni sono arrivate ben quattro vittorie, che avrebbero potuto essere cinque senza la Virtual Safety Car che regalò un fortunoso successo alla Ferrari di Sebastian Vettel nella gara inaugurale del 2018.
Lewis Hamilton ha piazzato ben otto pole position da queste parti, ed è ancora imbattuto in qualifica da quando sono entrate in scena le power unit turbo-ibride. Tuttavia, il britannico si è imposto una sola volta da quando guida per il team di Brackley, nell’edizione del 2015. Un altro successo è datato 2008, quando dominò tutta la gara ai tempi della McLaren.
La Mercedes si è imposta per ben due volte con Nico Rosberg, che fu imbattibile nel 2014 e nel 2016, ed anche nel 2019 con Valtteri Bottas. Il finlandese, soffiò ad Hamilton la prima posizione in partenza, rifilando ben venti secondi in gara al sette volte campione del mondo.
Lo scenario, in questo 2022, è del tutto diverso. Melbourne non è più la prima gara della stagione, ed il Bahrain e l’Arabia Saudita hanno emesso un verdetto molto chiaro. Le frecce d’argento sono la terza forza, ben lontane dal tandem di testa composto dalla Red Bull e dalla Ferrari.
Tanto per fare un esempio, dopo il fortunoso podio di Hamilton a Sakhir, George Russell ha chiuso al quinto posto a Jeddah, con oltre mezzo minuto di ritardo da Max Verstappen e Charles Leclerc. Il gap sarebbe potuto essere molto più ampio, ma una Safety Car entrata in pista poco prima di metà gara ha evitato un distacco umiliante per i campioni del mondo costruttori.
Ora, la sfida si sposta in Australia, dove alle 5 di mattina ora italiana di domani scatterà la prima sessione di prove libere. La F1 W13 palesa una netta mancanza di velocità massima nei rettilinei e nelle curve veloci, ed in attesa del primo pacchetto di aggiornamenti che non arriverà prima di Imola sarà bene giocare in difesa, sperando in qualche colpo di fortuna.
Mercedes, non è arrivata la nuova ala posteriore
Le indiscrezioni parlavano di una nuova ala posteriore che la Mercedes avrebbe portato a Melbourne, nel tentativo di ridurre la resistenza aerodinamica che rende la F1 W13 piuttosto deficitaria nei rettilinei. In realtà, dalle verifiche è emersa una nuova ala anteriore più scarica, ma di quella posteriore non c’è stata traccia.
Il giornalista Albert Fabrega ha riportato che nessuna ala posteriore è arrivata in Australia, e che le frecce d’argento gareggeranno ancora con la vecchia configurazione. La speranza è che le caratteristiche della pista dell’Albert Park diano una mano a Lewis Hamilton e George Russell, ma sulla carta appare impossibile dar battaglia a Red Bull e Ferrari.
La Mercedes può sicuramente affrontare il GP d’Australia con un briciolo di ottimismo in più, dal momento che non saranno di certo presenti i lunghissimi rettilinei di Jeddah. In termini di velocità di punta, le RB18 hanno rifilato oltre 10 km/h alle monoposto della Stella a tre punte, un qualcosa di impensabile sino a pochi mesi fa e che ora è invece l’amara realtà per gli uomini di Toto Wolff.
Ad Imola, sia Red Bull che Ferrari porteranno degli importanti sviluppi, sui quali sta lavorando anche il team di Brackley. A quanto si apprende, le frecce d’argento verranno aggiornata sia in Italia che a Barcellona, in occasione del Gran Premio di Spagna del 22 maggio. Nel frattempo, Hamilton e Russell dovranno tentare di limitare i danni, pregando che le quattro macchine davanti soffrano di qualche inconveniente.