In Australia nuovi problemi sul propulsore Mercedes montato in Aston Martin. Ma da inizio stagione i guai si ripetono in modo preoccupante.
La prima giornata di prove libere in Australia ha confermato quanto finora visto nei primi due appuntamenti del Mondiale 2022 di F1. Ferrari e Red Bull rimangono per ora le vetture migliori del lotto e anche questo weekend si contenderanno il successo. Dietro invece lo scenario è ancora molto fluido, con diverse scuderie molto vicine tra loro, con prestazioni che cambiano da weekend a weekend. Non ci si aspettava però che invischiata nel gruppone si ritrovasse la Mercedes.
La casa tedesca sta faticando più del previsto in questa prima parte di Mondiale, non solo dal punto di vista aerodinamico ma anche tecnico. E, a sorpresa, su uno dei suoi punti forti che l’hanno resa vincente nelle scorse stagioni: il motore.
Nelle FP1 a Melbourne, ha fatto scalpore l’ennesimo motore andato in fumo in Aston Martin. Di episodi del genere se ne contano ormai diversi, già a partire dalle due sessioni di test invernali. E non può essere ormai un caso. Vittima preferita è proprio il team inglese, con Sebastian Vettel davvero pecora nera per la casa tedesca.
Ma ormai di problemi questo nuovo propulsore Mercedes ne sta dando di diverso tipo. basti vedere cosa è accaduto tra Bahrain e Arabia Saudita, dove a rotazione sia il team ufficiale che anche McLaren hanno sofferto a vario titolo di evidenti guai con i motori della casa di Stoccarda. Per non parlare poi dei dati che restituisce la pista: le vetture che montano unità Mercedes sono costantemente tra le meno veloci, colpa forse di una limitazione del motore figlia di problemi di sviluppo che ancora non sono stati risolti.
Ad oggi solo la McLaren pare aver trovato qualcosa di più, ma in generale anche Mercedes e Aston Martin alternano spunti interessanti a decisi cali. Rimane fuori la Williams, che per il momento sembra essere decisamente la più grossa delusione del paddock ma che ha fatto segnare anche lei problemi dovuti alla power unit. Tutte però sono accomunate dal fatto che devono anche fare i conti con errori progettuali che non mettono certo il motore nelle condizioni di dare il meglio di sè.
“Nessuno dei quattro motoristi è in difficoltà in questo momento, le prestazioni sono analoghe”, ha detto recentemente il responsabile tecnico della FIA Nicolas Tombazis. La realtà però dice ben altro. E la decisione di congelare lo sviluppo degli attuali propulsori può essere davvero un problema per Mercedes.
Pat Symonds, responsabile tecnico del Circus, ha spiegato bene il progetto della casa tedesca, decisamente innovativo rispetto a quello degli altri competitor. Un “progetto più radicale di quanto pensassimo”, ha ammesso, con l’intercooler acqua/aria disposto in modo diverso rispetto agli altri, che gli ha permesso di avere, almeno in Mercedes, un corpo vettura molto ristretto rispetto alla concorrenza. E poi c’è molta elettronica attorno a quei propulsori. E proprio questo pare stia dando problemi.
La verità però è che l’efficienza e l’affidabilità sono un fattore chiave per vincere in F1. E al momento la Mercedes, che proprio di questo negli anni ha fatto un proprio pregio, sta pagando in maniera imprevista. Che l’essere i migliori abbia giocato un brutto scherzo?
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