A Roma è andata in scena la quarta tappa della Formula E, con il successo andato a Mitch Evans ed alla Jaguar. Ecco come è andata.
Come era accaduto nel 2019, Mitch Evans ha vinto l’E-Prix di Roma al volante della sua Jaguar. Grazie ad una rimonta fantastica, il neozelandese si è preso un successo meritatissimo che lo rilancia nella classifica del mondiale, confermando il grandissimo feeling con il tracciato situato all’EUR.
Il secondo posto è appannaggio dell’Envision di un ottimo Robin Frijns, che ha anche occupato la testa della gara per gran parte del pomeriggio. Terzo Stoffel Vandoorne, che salva il salvabile in casa Mercedes dopo una corsa molto difficile. Il belga scattava dalla pole position, ma non ha avuto il passo per confermarsi lì davanti. Fuori Nyck De Vries, che aveva preso il via dalla terza casella.
Lo spettacolo della Formula E ha entusiasmato i fan presenti sulle tribune, che si sono goduti una gara dalle mille emozioni. Il quarto posto è della DS Techeetah di Jean Eric Vergne, seguito dall’altra Jaguar di Sam Bird e da Antonio Felix Da Costa. Giornata difficile per le Rokit Venturi e le Porsche: Edoardo Mortara ha chiuso in settima piazza davanti a Pascal Wehrlein, il quale ha preceduto Nick Cassidy ed André Lotterer. Diciottesimo Antonio Giovinazzi sulla Dragon Penske.
Formula E, Evans domina la prima tappa di Roma
La potenza delle Formula E invade Roma, con Stoffel Vandoorne che tiene la prima posizione davanti a Robin Frijns. Antonio Felix Da Costa cerca di passare Nyck De Vries, che tiene la posizione. Come accaduto nel 2019, c’è subito un grande incidente che blocca la pista.
All’epoca fu necessaria la bandiera rossa, ma le monoposto riescono subito a riprtire dopo un vero e proprio ingorgo con Oliver Rowland ed altri piloti coinvolti. Si ritira subito Maximilian Gunther che finisce a muro poche curve dopo, in un primo giro davvero pirotecnico. Per rimuovere la Nissan del tedesco, viene imposto il regime di Full Course Yellow.
Le DS Techeetah di Felix Da Costa e Jean Eric Vergne occupano la quarta e quinta piazza, con la Safety Car che fa il suo ingresso in pista per ripulire nella maniera migliore la pista. La regia chiarisce quanto accaduto nelle prime curve, con Rowland che è stato tamponato dalle due Rokit Venturi di Edoardo Mortara e Lucas Di Grassi, creando quel grande caos nella parte centrale della pista.
La gara riparte dopo tre giri dietro alla monoposto di sicurezza, con la Mercedes di Vandoorne sempre in testa al plotone delle Formula E. Frijns si fa vedere dal belga ex F1, che deve resistere in maniera molto dura per rispondere all’Envision che lo insegue da vicino.
Approfittando del caos del primo passaggio, Antonio Giovinazzi riesce a risalire in diciassettesima piazza con la sua Dragon Penske, dopo un’altra qualifica molto negativa che lo aveva visto soffrire parecchio. Nick Cassidy ed Oliver Askew sono i primi a sfruttare l’Attack Mode, anticipando tutti con una strategia differente.
Tra i primi della classe, è Felix Da Costa ad attivare l’Attack Mode, venendo scavalcato dal compagno di squadra che lo segue poco dopo nella scelta, mentre Frijns rompe gli indugi e si prende la leadership della gara sverniciando Vandoorne. Le due Mercedes e Vergne entrano in Attack Mode, cedendo al portoghese la seconda piazza.
Strategia diversa per Frijns, che lo attiva per ultimo ma riesce comunque a conservare la leadership. La potenza extra di Da Costa è la prima a terminare, e Vandoorne si prende la seconda posizione, con De Vries che lo segue poco dopo. Ne approfitta anche Vergne, che condanna il condanno di squadra al quinto posto.
La gara di Giovinazzi è molto complicata nelle retrovie: il pugliese scende in diciottesima posizione, con nessuna possibilità di rimonta. Brutta manovra di Jack Dennis che sperona Da Costa, portandolo a scendere in settima piazza, alle spalle anche di Mitch Evans. Frijns anticipa l’utilizzo del secondo Attack Mode, operando per una strategia totalmente differente rispetto a pochi minuti prima.
L’olandese dell’Envision scavalca immediatamente il pilota della Mercedes, riallungando in testa alla gara. Il poleman attiva la potenza extra al giro successivo, venendo passato dal compagno di squadra, che opta per una strategia totalmente differente evitandone l’utilizzo nei giri immediatamente successivi.
Vandoorne piazza il giro record della gara e si mette a caccia di Frijns, il quale termina in precedenza l’extra power e viene divorato dal belga della Mercedes. Eccellente la strategia della casa della Stella a tre punte, la cui monoposto è stata guidata in maniera perfetta da Stoffel quest’oggi.
Vergne si inventa uno splendido sorpasso ai danni di De Vries, salendo in quarta posizione e mettendosi a caccia della zona podio. Evans sfrutta l’ultimo Attack Mode a poco più di dieci minuti dal termine, mantenendo la terza posizione e mettendosi a caccia del tandem di testa.
Improvvisamente, Vandoorne perde prestazione e cede il passo sia a Frijns che Evans, che grazie ad un perfetto dosaggio dell’extra potenza si prende poi la testa della gara con la sua Jaguar.
La direzione gara aggiunge cinque minuti extra per recuperare il tempo perso con la Safety Car, con Evans che controlla la situazione davanti al rimontante Dennis sulla sua Andretti. Vandoorne e Frijns continuano a darsi battaglia per il podio, con Dennis che improvvisamente perde ritmo e cede entrambe le posizioni sul podio.
La grande sfida per la seconda e terza piazza prosegue sino alla bandiera a scacchi, mentre De Vries è costretto al ritiro dopo una gara terribile. Frijns allunga e chiude in piazza d’onore, davanti a Vandoorne che salva l’onore della Mercedes. Domani appuntamento alle ore 15 per la seconda gara del fine settimana.