La Ducati è in testa al mondiale piloti con la GP21 di Enea Bastianini, mentre le nuove Rosse faticano. Johann Zarco spiega i motivi.
Guardando prettamente i risultati, si penserebbe ad un eccellente avvio di stagione per la Ducati, ma l’analisi dei dati ci parla di altro. Al comando della classifica mondiale c’è infatti Enea Bastianini, che con la Desmosedici del fantastico Gresini Racing è in testa a quota 61 punti, con cinque lunghezze di margine sulla Suzuki di Alex Rins ed undici sulla strabiliante Aprilia di Aleix Espargaró, vincitore in Argentina.
Il rider riminese ha trionfato sia in Qatar che nel GP delle Americhe, risultando l’unico, nelle prime quattro tappe, ad aver ottenuto più di una vittoria. In Indonesia, invece, a tagliare per primo il traguardo è stato Miguel Oliveira, in sella alla sua KTM approfittando di un meteo a dir poco ballerino.
Le Ducati GP22 continuano invece a faticare, e tutto ciò è confermato dal fatto che Bastianini sta comandando il mondiale con la vecchia GP21, che grazie a Pecco Bagnaia aveva dominato la parte finale della scorsa stagione con quattro vittorie nelle ultime sei tappe. Il torinese è in piena crisi di risultati, come confermano gli appena 23 punti conquistati grazie agli ultimi due quinti posti.
La prima GP22 in classifica è solo settima, ed è quella di Jack Miller che ha all’attivo 31 punti in graduatoria generale con un solo podio conquistato, grazie al terzo posto di Austin. Decimo Jorge Martin, secondo in Argentina e poi solo ottavo al Gran Premio delle Americhe dopo aver ottenuto la pole position. Lo spagnolo paga due ritiri nelle prime gare, ed ha conquistato appena 28 punti in quattro appuntamenti.
31 i punti in classifica per Johann Zarco, che nonostante delle performance meno appariscenti è a pari punti con Miller, grazie ad un gran terzo posto strappato a Mandalika proprio a discapito dell’australiano. Tuttavia, si tratta di risultati deludenti per la casa di Borgo Panigale, che pare aver già scelto Martin come sostituto di Jack per il prossimo anno. Ciò significherebbe vivere un’altra stagione da separati in casa, come nel 2018 con Jorge Lorenzo.
La Ducati GP22 ha dato l’impressione di aver a disposizione un grande potenziale, difficile però da tirare fuori per intero. In un’intervista riportata da “Motorsport.com“, Johann Zarco ha provato a spiegare quali sono le problematiche che stanno affliggendo questa moto, nella speranza che le prossime tappe europee portino giovamento, a cominciare dal Gran Premio del Portogallo, in programma per domenica 24 aprile a Portimao.
“No, non mi aspetto un cambiamento per i prossimi mesi. Lo sforzo è sempre lo stesso ed è quello di fare più di ciò che credi di poter fare. È per questo motivo che non possiamo fidarci di niente, perché l’intensità di ogni sessione a volte va più in là di quello che la mente e il corpo possono sopportare. È davvero molto difficile e questo mi impedisce di poter dire davvero se ci sarà una gerarchia o meno. Se devo essere onesto, io la vedo così, anche se penso che gli altri non la vedano in questo modo“.
L’alfiere della Ducati Pramac ha aggiunto: “È molto più difficile di quanto si pensi. Trovare le chiavi giuste sulla moto per sentirsi comodo per 40 minuti di gara è complicato. Ma il fatto di essere tenace, di provare a lavorare con molta diligenza, permette di crederci e di essere costante“.
“Credo che questa moto sia davvero fantastica e nasconde un potenziale molto grande, ma purtroppo è molto difficile da sfruttare. Ancora non ho trovato la chiave per sfruttarla. Ho la capacità di andare molto veloce, ma senza sentirmi davvero comodo, questa mancanza mi costa molto. La mia fase di adattamento alla Ducati è sempre migliore, perché possiamo vedere che quest’anno, rispetto al 2021, siamo evoluti molto nelle aree in cui ero debole. Perdevo tempo in frenata, invece ora no“.
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