Malgrado i colpi di scena in negativo di questo inizio di 2022, Marquez non perde la speranza di battersi per il titolo.
In molti si erano immaginati un ritorno traumatico da parte di Marc Marquez dopo l’ennesima caduta rimediata a Mandalika ed invece, ad Austin, lo spagnolo ha dato prova di lucidità e concretezza, chiudendo la gara al sesto posto.
Tredicesimo della generale con 21 punti contro i 61 del leader Enea Bastianini, il pilota di Cervera potrebbe rivelarsi più fastidioso del previsto per l’italiano. A patto, ovviamente, che non commetta più errori clamorosi che lo facciano stare lontano dalle piste.
A dargli una mano il feeling con la RC213V, alto, nonostante le sue caratteristiche siano piuttosto diverse dal vecchio modello.
Marquez più forte della sventura e di una moto differente
Parlando a SpeedWeek, il #93 si è definito soddisfatto della propria condotta in Texas. In particolare perché tutti i sorpassi effettuati sono avvenuti in staccata.
“L’unica difficoltà è il cambio di direzione in sé. Non è facile capire dove mettere l’anteriore. La nostra moto è totalmente differente rispetto a quella dello scorso anno e la configurazione utilizzata al COTA non c’entra nulla con quella della passata edizione“, ha spiegato.
“Ho chiesto alcune modifiche d’assetto al sabato e hanno portato ad un miglioramento. Anche per questo la velocità è aumentata“, ha proseguito nell’analisi rivelando che altri colleghi della Honda avevano provato lo stesso set-up durante il warm-up. “Mi fa piacere se ciò che va bene a me, funziona anche per gli altri“, ha aggiunto con malizia chiudendo la bocca a quanti in questi anni lo hanno accusato di essersi fatto costruire un mezzo ad hoc, disegnato sulle proprie esigenze.
Esortati i suoi tecnici a non smettere di lavorare, da qui in avanti, la scuderia nipponica dovrà trovare il modo per limitare l’instabilità della moto, vero fatto scatenante delle scivolate dell’otto volte iridato.
“Nell’ultimo GP è apparso chiaro alla curva 10. Dovremo dunque capirne le cause“, ha affermato.
E sul prosieguo del mondiale, il 29enne si è appellato all’imprevedibilità delle discipline motoristiche. “In questi anni ho compreso che non si possono fare previsioni. Nessuno sa se può essere in grado di vincere o terminare tra i primi cinque”.
“Personalmente ho l’obiettivo di salire sul podio in tutte le corse. Questo atteggiamento mi permette di mettermi sempre in gioco“, ha concluso riconoscendo comunque che non in tutti i weekend si è in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro, specialmente oggi che ci sono giovani rampanti e squadre sempre più vicine in termini di prestazioni.