Lewis Hamilton lavora da anni a stretto contatto con il suo ingegnere, di cui sentiamo spesso la voce via radio. Ecco chi è la sua ombra.
Per Lewis Hamilton è iniziata la sedicesima stagione in F1, e si prospetta una delle più complicate della sua carriera. Il sette volte campione del mondo, dal 2014 in avanti, si è sempre giocato il titolo mondiale, portandolo a casa in sei occasioni su otto, cedendo a Nico Rosberg nel 2016 ed a Max Verstappen nel 2021, in entrambi i casi all’ultima gara.
Questi dati rendono bene l’idea di quanto il pilota della Mercedes abbia battagliato ad alti livelli nel corso dell’era ibrida, ma anche ai tempi della McLaren ha sempre occupato le posizioni di vertice. La nuova freccia d’argento non è però al livello di Ferrari e Red Bull in questo 2022, con l’introduzione dei nuovi regolamenti che hanno messo in enorme difficoltà il team di Brackley.
Tuttavia, un guerriero come Hamilton non si arrenderà tanto facilmente, anche se George Russell lo sta mettendo in seria difficoltà in queste prime uscite stagionali. Il sette volte iridato è quinto in classifica a quota 38 punti, ma dopo il terzo posto del Bahrain sembra essere andato in netta difficoltà. Il nativo di Stevenage ha faticato tantissimo a Jeddah, restando escluso addirittura in Q1 e chiudendo la gara con una modesta decima posizione. Non c’è dubbio sul fatto che il fenomeno inglese sia in difficoltà, ed il confronto con il compagno di squadra inizia a pesare.
Il futuro non è così sereno per Lewis, che ha compiuto 37 anni lo scorso gennaio, e sa di non avere troppo tempo per scavalcare il primato di Michael Schumacher dei sette titoli mondiali, per diventare l’unico in F1 ad averne conquistati otto. Le prossime gare e gli sviluppi sulla Mercedes saranno decisivi, anche se una rimonta sul tandem di testa appare, in questo momento, molto improbabile, nonostante le grandi capacità del team di Brackley e del suo pilota di punta.
Hamilton, scopriamo chi è il suo ingegnere di pista
Lewis Hamilton è approdato in Mercedes nel 2013, sostituendo proprio Michael Schumacher. Dal tedesco, il britannico ha ereditato l’ingegnere di pista, vale a dire Peter Bonnington. Sicuramente lo associerete maggiormente a “Bono”, il soprannome che gli è stato assegnato all’interno del team della Stella a tre punte.
Bonnington ha iniziato la sua carriera in F1 come ingegnere dei dati con la Jordan, all’inizio del nuovo millennio. Durante il suo periodo passato con il team di Silverstone ha lavorato al fianco di piloti italiani come Giancarlo Fisichella e Giorgio Pantano, che ha corso, nel 2004, la sua unica stagione nel Circus proprio con la monoposto gialla.
Si è poi unito al team Honda come sostituto dell’ingegnere di pista di lunga data Andrew Shovlin ed quindi è diventato l’ingegnere di pista di Jenson Button. “Bono” è rimasto con il team anche quando è divenuto Brawn GP, guidando Button al suo primo ed unico campionato del mondo nel 2009.
Come ben sapete, la squadra di Ross Brawn è poi stata acquisita dalla Mercedes, e dal 2010 al 2012 ha ricoperto il ruolo di ingegnere di pista di Schumacher, prima che il tedesco passasse il testimone ad Hamilton. Nel suo attuale ruolo di ingegnere di gara senior, è responsabile di tutte le comunicazioni a bordo pista con il pilota e dell’allestimento della vettura.
Bono resterà uno degli ingegneri di pista più vincenti di sempre, considerando che ha vinto, assieme a Sir Lewis, ben sei titoli mondiali piloti. Un bottino di successi impressionante, ma il tecnico dovrà essere perfetto in questo 2022 a non far perdere motivazioni al suo pilota vista la scarsa competitività della Mercedes. Le prossime gare saranno decisive da questo punto di vista.