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Nuova Fiat Croma | Mercedes W13 in crisi | il costo della benzina all’estero

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Davide Russo

La top 3 di questa settimana propone agli appassionati di motori la nuova Fiat Croma, la Mercedes in affanno in F1 e un paragone tra i costi della benzina negli altri Paesi.

La Fiat vuole tornare protagonista sul mercato con il lancio di nuovi modelli nel prossimo futuro. Tra questi potrebbe esserci una nuova Croma, uscita dalla gamma della casa italiana nel 1996. La fusione tra PSA ed FCA con la creazione del Gruppo Stellantis ha dato un nuovo impulso alla casa torinese. I prossimi anni saranno importantissimi anche per la tipologia di alimentazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nell’elettrico.

Fiat – Mercedes – Carburanti (Ansa Foto)

Tra i modelli su cui la Fiat potrebbe puntare c’è la Croma, storica ammiraglia della casa del Lingotto. L’auto fu prodotta dal 1985 al 1996 in anni anche molto duri, dove avvennero tante stragi di mafia che videro protagoniste diverse vetture del gruppo italiano. Giovanni Falcone, ad esempio, viaggiava a bordo di una Croma. La vettura era tra le più sicure dell’epoca e dotata di ogni tecnologia all’avanguardia. Il design fu affidato al maestro Giorgetto Giugiaro.

La casa del Lingotto ha l’esigenza di tornare ai fasti del passato con nomi iconici, reinterpretati in chiave moderna, con la progettazione di modelli all’avanguardia, come fu la Croma negli anni ’80. Da non confondere con il modello dalla carrozzeria crossover wagon che fu lanciato nel 2005 e uscì dal mercato cinque anni dopo, non riscuotendo successo. Il render dell’architetto e designer Tommaso D’amico che potrete ammirare cliccando qui, vi riporterà indietro nel tempo. La vecchia Croma raggiunse le 400.000 unità vendute, un successo clamoroso per l’epoca. Perché non riprovarci?

Fiat su, down Mercedes in F1

Il team teutonico dopo otto anni di fila sta attraversando una crisi senza precedenti. La squadra ha sofferto anche nei primi anni di ritorno nel circus, ma il nuovo regolamento tecnico ha messo in crisi anche un campione come Lewis Hamilton. Nel 2020, alla vigilia del gara di Imola, la Mercedes dominava la F1 apprestandosi a celebrare il settimo titolo costruttori consecutivo, superando il record della Ferrari. Nella scorsa stagione a Brackley hanno festeggiato anche l’ottava corona, non riuscendo però a confermarsi in classifica piloti.

Lewis Hamilton è stato beffato nella tappa conclusiva di Abu Dhabi, ma le cose non sono migliorate nel 2022. L’inglese si aspettava di lottare per podi e vittorie, ma è stato costretto ad ingoiare altri bocconi amari. Dopo il terzo posto in Bahrain, dovuto al ritiro dei competitor della Red Bull, il nativo di Stevenage ha concluso in decima posizione in Arabia Saudita. In Australia Lewis è arrivato al quarto posto.

Il pilota ha chiesto a gran voce degli sviluppi, ma ad Imola non arriveranno aggiornamenti. Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha affermato: “Credo che il team stia ancora capendo la nostra vettura, cercando di interpretare come funzionano queste gomme. Siamo ancora allo stesso punto di prima. E’ per questo che non ha senso portare aggiornamenti, perché ci confonderebbe ancora di più. Forse è il fatto che più downforce hai, peggiore è il porpoising. Quindi stiamo ancora imparando”.

I prezzi dei carburanti negli altri Paesi

L’Italia ha vissuto un inizio 2022 da incubo per i rincari dei carburanti. I prezzi sono aumentati in tanti Paesi al mondo, colpendo non solo la benzina o il diesel, ma anche il metano ed il GPL. Nel marzo 2021 un gallone di benzina normale negli Stati Uniti costava 2,86 dollari, ma in 12 mesi è schizzato, in media, fino ai 4,23 dollari. Cliccando qui trovate tutte le stime. Ogni Paese ha una % di IVA differente, nel Regno Unito l’IVA sui carburanti arriva al 20%.

Vi sono, poi, realtà dove i prezzi sono veramente ragionevoli. I paesi più “convenienti” per un pieno alla pompa di benzina sono: Indonesia, Brasile, Stati Uniti e Canada, dove le tasse imposte sono tra le più basse dell’intero pianeta. In Italia il taglio delle accise è stato imposto per riportare il prezzo dei carburanti al di sotto dei due euro al litro. La guerra in Ucraina, voluta da Vladimir Putin, ha avuto una incidenza molto forte e a pagarne le spese sono in tantissimi. Seguiremo gli sviluppi futuri della vicenda.

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Davide Russo

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