Il calendario di F1 è arrivato a 23 gare, un numero impressionante. Gli affari sono affari, ma la situazione sta diventando poco sostenibile per gli addetti ai lavori e Christian Horner non ci sta.
Nel 2022 il campionato di Formula 1 propone il calendario più lungo di sempre. Venti anni fa la categoria regina del Motorsport presentava 17 gare e, a differenza del 2002, oggi vi sono anche tre gare sprint. Un panorama molto diverso che testimonia la crescita di domanda di GP, ma al tempo stesso una sovrabbondanza di round che rischia di togliere esclusività ad ogni singolo evento. Liberty Media, dopo i problemi legati alla pandemia, vuole massimizzare e sta continuando a dilatare i calendari.
Il medesimo fenomeno sta accadendo anche in MotoGP con un calendario sempre più lungo. In Formula 1 gli americani hanno imposto un ritmo molto stressante per gli addetti ai lavori. Per i team è un dramma doversi spostare di continuo, a volte con più Gran Premi consecutivi, intorno al mondo. Il circus richiede una organizzazione meticolosa, che deve conciliarsi anche con le restrizioni dettate dal Covid-19. I fan a casa hanno il piacere di ammirare i proprio beniamini in TV, ma per i lavoratori del circus si fa sempre più dura.
Mesi e mesi lontano dalle proprie famiglie in un continuo montare e smontare le attrezzature negli autodromi internazionali. E’ già stato annunciato il Gran Premio di Las Vegas nel 2023 e l’aggiunta di un altro tracciato cittadino comporterà il rischio anche di vedere storici circuiti europei sparire in futuro. Gli Stati Uniti avranno tre Gran Premi, mentre Paesi come la Germania non ne hanno nemmeno uno calendario, nonostante la presenza di tracciati storici.
F1, la critica di Christian Horner
Il numero massimo di gare, attualmente, è fissato a 24 per Concorde Agreement. In molti considerano il calendario 2022 già oltre ogni limite. Christian Horner, come riportato da Motorsport-total.com, ha dichiarato: “Con 23 gare hai già raggiunto il punto di saturazione”. Sarebbe preferibile la qualità alla quantità, dato che i fan e piloti sperano che le classiche gare europee non scompaiano in futuro.
I rumor danno Francia, Belgio e Monaco a rischio e ciò sarebbe un passo indietro per la categoria regina del Motorsport. “Alla fine, alcune gare dovranno pagare il prezzo di rimanere fuori – ha dichiarato il pilota della Ferrari Carlos Sainz – sono un grande fan di andare a Miami e Las Vegas, ma allo stesso tempo sarebbe una grande perdita non avere alcune classiche gare europee. Speriamo di poter trovare un compromesso in cui le corse che non possono permetterselo ogni anno saranno in calendario almeno ogni due o tre anni”.
Gli affari con Paesi con più possibilità economiche non dovrebbero impattare su realtà storiche della F1. La pensa allo stesso modo anche Fernando Alonso che ritiene che si è raggiunto un numero di GP vastissimo e pochi rischiano di rimanere in Europa. Melbourne non a caso era la prima tappa del calendario, mentre nel 2022 è diventata la terza del calendario. “Da un punto di vista logistico, questa è una gara davvero costosa“, ha affermato Horner. “Per noi è l’altra parte del mondo e voliamo 12.000 miglia per arrivare qui“, gli ha fatto eco il capo del team Alpine Otmar Szafnauer.
Il calendario attuale richiederebbe anche un ottimizzazione per evitare dispendiosi viaggi da un punto all’altro della terra. Bisognerebbe pianificare il tutto sul piano logistico per accorpare più gare nella stessa zona geografica, ma con un calendario sempre più fitto non è semplice. “Sarebbe stato meglio se avessimo avuto un’altra gara da qui in cui viaggiare“, ha concluso Horner post Melbourne. La prossima tappa, invece, proporrà il Gran Premio di Imola, prima tappa europea. Qui trovate tutti gli orari del prossimo weekend italiano. L’attesa dei fan della Ferrari è spasmodica.