Jack Miller e Pecco Bagnaia non hanno ancora colto un successo in sella alla Desmosedici GP22. La Ducati ha investito male il proprio tempo? Ecco la risposta dei ducatisti.
La Ducati avrebbe dovuto dominare la stagione 2022. Da Bagnaia a Dall’Igna, tutti nel box della squadra corse ufficiale erano convinti di poter conquistare vittorie in successione, come accaduto nella parte finale dello scorso campionato. Il pilota torinese si era portato a casa quattro delle ultime sei gare, sfiorando la vittoria anche nella seconda tappa di Misano. Il ducatista era caduto a pochi giri dalla conclusione del GP, lasciando strada libera a Marc Marquez.
Tutti hanno potuto constatare la mancanza di feeling di Bagnaia in sella alla moto 2022. La Ducati, in teoria, avrebbe dovuto risolvere i piccoli problemi che limitavano la Desmosedici su alcuni tracciati. La GP22 ha palesato dei passi indietro, o meglio non è stata pronta sin dal primo GP a lottare per la vittoria. A fare la voce grossa è stato Enea Bastianini del team Gresini, sulla moto 2021. Pecco Bagnaia si è sfuriato con la squadra, dopo la caduta nella prima tappa del Qatar.
“Non sono un tester, sono qui per vincere le gare. Tutte le Ducati GP22 sono partite malissimo ed è impossibile vincere quando sei sedicesimo dopo la prima curva”, dichiarò il torinese a Sky post Qatar. Nel corso dell’inverno, il centauro non ha mai guidato la stessa moto per più di due sessioni. Il continuo cambio di assetti e di prove ha mandato in confusione la squadra. Dietro alla ricerca di una stabilità tecnica, vi sarebbero stati tanti tentativi di far funzionare una innovazione che avrebbe dovuto fare la differenza. Il ritardo della Desmosedici GP22 sarebbe dovuto al tempo perso per perfezionare l’abbassatore anteriore.
L’investimento a vuoto della Ducati
I tecnici italiani hanno agito, nelle zone grigie del regolamento, per elaborare un dispositivo rivoluzionario. Le altre case sono rimaste spiazzate dall’abbassatore anteriore della Desmosedici GP22, lamentandosi subito con l’associazione MSMA (Motorcycle Sport Manufacturers Association). KTM, Yamaha, Honda, Suzuki e Aprilia hanno ottenuto il divieto dalla prossima stagione, ma questo ha avuto un impatto sul team ufficiale anche in merito alla stagione in corso.
La squadra aveva investito tempo e danaro nel portare in pista un elemento che avrebbe dovuto assicurare un vantaggio. Hanno lavorato nei test su qualcosa che banneranno e avrebbero potuto impiegare quel tempo nello sviluppo di altre componenti della Desmosedici. Le innovazioni come le ali o il cucchiaio avevano aperto nuovi scenari, ma questo ban ha colto in contropiede anche i piloti della casa italiana. Né Miller né Bagnaia sono andati vicini al primo gradino del podio, osservando ad una certa distanza i successi di Enea Bastianini sulla GP21.
Jack Miller, in una recente press conference, ha dichiarato: “Abbiamo lavorato per sviluppare questo sistema e gli altri possono provare a modificarlo o meno. È una loro decisione. Ma non dovresti essere in grado di dettare a una squadra ciò che può e non può usare se sta seguendo le regole. Non dovresti inventare una regola per vietarlo“. L’australiano ha colto, sin qui, solo un terzo posto ad Austin.
“Ducati ha investito molto tempo e denaro per sviluppare questo sistema e farlo funzionare. Quando lo fai, sottrai risorse ad altre aree della moto dove potresti forse investire tempo ed energie per svilupparle – ha sottolineato Miller – alla fine la Ducati non è una grande azienda come alcune delle altre qui”. Lo sviluppo del cosiddetto “Ride Height Device” ha richiesto un lavoro enorme. I centauri in sella alla GP22 hanno la possibilità di abbassare la parte anteriore, ma anche la parte posteriore durante la guida, per una migliore trazione e accelerazione.
Jorge Martin, come riportato da Motorsport-Total.com, ha aggiunto: “La parte peggiore è tutto il tempo che abbiamo dedicato ai test per farlo funzionare, tempo che avrebbe potuto essere speso per altre cose, come trovare una migliore base per la moto, ma è così che va“. Pecco Bagnaia non è mai salito sul podio nei primi GP del 2022. Dopo il crash del Qatar, per Bagnaia le cose non sono andate meglio in Indonesia dove ha faticato tantissimo a trovare il miglior feeling con la GP22, conquistando solo un punto. Nelle due tappe successive ha concluso al quinto posto e ora la pressione sarà altissima in Europa.