Il pilota della McLaren Mercedes, Daniel Ricciardo, ha iniziato la stagione con il piede sbagliato. Christian Horner, suo ex team principal, ha messo il dito nella piaga.
La McLaren motorizzata Mercedes ha fallito, miseramente, il progetto della wing car. La MCL36 non si è rivelata essere all’altezza degli altri top team ed è rimasta stazionaria al quarto posto, alle spalle di Ferrari, Mercedes e Red Bull Racing. Daniel Ricciardo ha colto, sin qui, un sesto posto nella sua Australia, ma non ha segnato punti in Bahrain e Arabia Saudita. Un risultato non in linea con le aspettative del team di Woking. Norris e Ricciardo sono una splendida coppia, ma non hanno avuto modo, sin qui, di lottare per podi e vittorie come nel 2021.
Daniel Ricciardo è cresciuto nell’Academy Red Bull ed è diventato uno dei piloti più apprezzati e pagati del circus, grazie alle sue prestazioni con la vettura austriaca. L’australiano è entrato nelle grazie della squadra di Dietrich Mateschitz, dopo i successi in Formula Renault WEC nel 2008 e in F3 britannica nel 2009. L’Academy RB posò gli occhi su questo giovane dal sorriso smagliante, tremendamente veloce nell’abitacolo. Il suo percorso in F1 iniziò in qualità di terzo pilota della Scuderia Toro Rosso.
Il pilota di Perth lasciò il ruolo di riserva per quello di titolare alla HRT, sostituendo Narain Karthikeyan nelle rimanenti gare del campionato 2011. Non marcò punti, ma convinse la Toro Rosso a promuoverlo al fianco del francese Jean-Éric Vergne. Dopo due stagioni e trenta punti complessivi, la Red Bull Racing gli affidò il sedile della RB10, al fianco di Sebastian Vettel. Nel 2010 mostrò di avere la stoffa del campione, ridimensionando il tedesco. In una annata caratterizzata dal dominio delle Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg, Ricciardo fu il primo degli altri, classificandosi al terzo posto della graduatoria mondiale.
Dopo aver vinto le sue prime gare e conseguito due terzi posti in classifica piloti, la carriera del classe 1989 non decollò come previsto a causa di due motivi. Le Mercedes, nell’era ibrida della F1, lasciarono le briciole agli avversari e l’arrivo di Max Verstappen fu un tornado per l’australiano. L’olandese vinse al debutto sulla RB12 nel 2015. I due alfieri iniziarono a lottare con il coltello tra i denti in pista, essendo entrambi veloci e molto agguerriti. Nel 2017 e nel 2018, nonostante una Red Bull Racing non all’altezza dei rivali, i due fecero faville e vinsero diversi Gran Premi, dimostrando di valere il sedile dell’auto austriaca.
La poca affidabilità dei motori Renault che avevano permesso alla Red Bull di vincere titoli in successione con Vettel, costrinse Daniel a numerosi ritiri. La sfortuna sembrava colpire sempre l’asso australiano che, a quel punto, scelse di legarsi alla Renault. Dopo due stagioni il nativo di Perth decise di scommettere sul progetto della McLaren motorizzata Mercedes. Lo scorso anno ha vinto a Monza, tuttavia l’esperienza, sin qui, non è stata indimenticabile. Ecco come stanno le cose circa il rinnovo.
Daniel Ricciardo aveva la stoffa per lottare per i titoli mondiali? Christian Horner, team principal della Mercedes è intervenuto ai microfoni di Motorsport-Total.com, per dire la sua. “Daniel aveva visto [nel 2018] che Max era in ascesa e non voleva suonare il secondo violino. A quanto pare aveva dei dubbi sui motori Honda”. Una intuizione errata, dato che Verstappen grazie alla potenza dei motori giapponesi si è laureato campione del mondo nel 2021.
L’australiano ora vorrebbe far ricredere tutti e dimostrare di poter vincere il titolo mondiale con la McLaren, ma il progetto dell’auto ad effetto suolo non ha avuto l’impatto sperato. “Ovviamente mi piacerebbe vincere il titolo in una McLaren e poi poter dire: ‘Te l’avevo detto!’ – si è difeso l’australiano – sapevo in cosa mi stessi cacciando quando ho lasciato una grande squadra e mi sembrava la cosa giusta da fare in quel momento. Devi essere a tuo agio con tutto ciò che sta succedendo in una squadra. E c’erano molte cose con cui ero un po’ a disagio, c’era una mancanza di stabilità“.
Horner ritiene che il suo ex pilota abbia preso una scelta errata, dettata dal fatto che Verstappen era già un fenomeno e la Honda una incognita. Va detto che, in quel momento, la Honda aveva palesato grossi limiti in partner con la McLaren. Le cose hanno preso un’altra piega con la Red Bull. “Ora Daniel [alla McLaren con Lando Norris] ha anche un compagno di squadra veloce che gli rende la vita difficile. E per lui è dura“, ha rincarato la dose Horner.
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