Redding si esprime in modo critico sull’ambiente della MotoGP: ribadisce di essere più a suo agio in Superbike.
Non è iniziata bene la stagione Superbike 2022 di Scott Redding, i cui risultati sono stati disastrosi nel primo round ad Aragon. Un solo punto conquistato al debutto con la BMW. Tanto lavoro da fare per migliorare.
Dopo non essere stato confermato da Ducati, aveva grandi stimoli nel rimettersi in gioco con un nuovo progetto, però non si aspettava di avere così tanti problemi con la M 1000 RR. Lui e il team devono impegnarsi per uscire da questa situazione.
Il pilota inglese in Spagna è stato più lento sia di Ilya Mikhalchyk, che ha sostituito il compagno di squadra Michael van der Mark, che dei piloti del team privato BMW Bonovo Action. Ha fatto specie vederlo così poco competitivo, dopo due anni in Ducati da protagonista. Vedremo se ad Assen in questo weekend SBK farà progressi.
Redding critico con la MotoGP: preferisce la Superbike
Redding crede nel progetto BMW ed è fiducioso di riuscire a compiere passi avanti significativi con tempistiche non troppo lunghe. Il suo sogno è quello di laurearsi campione del mondo Superbike, cosa che nel 2022 sarà improbabile ma che per il 2023 auspica diventi concreta. Nel Motomondiale non ha vinto titoli, però nel massimo campionato delle derivate di serie vuole togliersi questa soddisfazione.
A proposito di Motomondiale, il rider britannico ha esposto delle critiche per quanto riguarda l’ambiente della MotoGP: “Quando arrivai nel paddock scherzavamo e facevamo festa fino a mezzanotte, ma le persone non dovevano saperlo perché significava che non eri un professionista. Fanculo, io sono un professionista e lavoro a porte chiuse. In MotoGP ti dicono tutto quello che devi fare, anche come vestirti. A me non frega nulla, indosso ciò che voglio”.
Redding ritiene che in MotoGP i comportamenti dei piloti vengano troppo condizionati e indirizzati, non c’è la possibilità di esprimere davvero la propria personalità e anche per questo non ci sono più grandi personaggi. Non era a suo agio in quel paddock, che considerava quasi come una gabbia. Il passaggio nel mondo della Superbike lo ha reso più felice.: “”.
L’attuale pilota del team BMW Motorrad WorldSBK spiega perché si senta meglio da quando ha lasciato la classe regina: “Nel BSB mi sono sentito come un cane senza guinzaglio. Potevo essere me stesso e divertirmi coi tifosi. Facevo festa e invitavo gli altri piloti. Vorrei portare questo atteggiamento anche nel Mondiale Superbike, mostrando cosa dovrebbero essere le corse. Io corro per divertirmi”.
L’approdo nella British Superbike nel 2019 fu fondamentale per rilanciare la carriera di Scott, reduce da anni difficili in MotoGP. Lì trovò un ambiente perfetto per lui, che ha potuto esprimere tutto il suo carattere. Vorrebbe alleggerire anche il clima nel Mondiale SBK, dove comunque la situazione è decisamente diversa rispetto a quella della top class del Motomondiale.
Redding teme che ci sia una deriva simile a quella della Formula 1, altro campionato nel quale a suo avviso i piloti non possono mostrare la loro personalità reale: “I tifosi vogliono vedere il carattere selvaggio dei piloti, ma sfortunatamente ci stiamo avvicinando sempre di più alla F1”.