A Imola solo un sesto posto per la Ferrari, che mastica amaro. Ma il team principal Binotto non fa drammi e chiede calma a tutti.
Doveva essere il GP che confermava la rinascita Ferrari, proprio davanti al suo pubblico, quel pubblico che per due anni, come lei, ha masticato amaro. E invece è stata una mezza delusione per la Rossa e il suo popolo, accorso in migliaia a Imola per ammirare Charles Leclerc, leader di un Mondiale partito alla grande. In casa sua, il team italiano prima ha dovuto ricacciare in gola l’urlo per una gara sprint persa negli ultimi due giri per colpa di Max Verstappen. Poi nella gara “vera” invece ha visto una Red Bull dominare e portare a casa una doppietta che sembrava difficile alla vigilia.
C’è chi parla di weekend nero per la Ferrari, ma sembra francamente esagerato. La Rossa ha sì deluso ma alla fine ci si è messa di mezzo anche la sfortuna, che ha tirato fuori ancora una volta all’inizio Carlos Sainz Jr, che poteva essere una risorsa importante in gara per Leclerc. Poi un pit stop sbagliato e un errore del monegasco che da un potenziale podio si è dovuto accontentare del sesto posto.
“C’è delusione e disappunto. Verstappen forse era più veloce ma non abbiamo raccolto quanto potevamo”, ha ammesso il team principal Mattia Binotto ai microfoni di Sky Sport dopo il GP di Imola. Ma non fa drammi: “Lo spirito che hanno avuto i piloti è giusto, non dobbiamo abbatterci però per una gara storta. Dobbiamo tenere il morale alto. I piccoli dettagli hanno fatto la differenza, dalla partenza al pit, che poteva vedere poi davanti Leclerc. Sainz poi sfortunato, sono due gare che finisce a zero e doveva continuare a migliorare la confidenza con l’auto”.
Dunque tanta sfortuna per la Ferrari, ma Binotto, come detto, pensa positivo: “Fa parte però dello sport che certe cose succedano. Eravamo qui per lottare, ora ci aspettano nuove sfide e dobbiamo continuare anche a sviluppare la monoposto per continuare a lottare fino in fondo“. Già, perché ora la sfida con Red Bull si sposterà anche su questo fronte.
Se gli avversari si sono già mossi, ora la Rossa, che finora ha atteso guardando da una posizione di vantaggio, non può più indugiare e premere anche qui l’acceleratore. Perché se vuole continuare a essere la migliore, c’è da migliorare una F1-75 che a Imola ha dimostrato di non essere la migliore del lotto. “Che volevamo fare uno-due non lo abbiamo mai detto, ma venivamo dal grande entusiasmo dell’Australia – ha detto Binotto -. Gli equilibri però sono molto sottili e cambiano di gara in gara. La Red Bull ha portato sviluppi e ha migliorato, la differenza però era minima anche qui. Volevo vedere una gara lineare per vedere il nostro vero valore. E’ andata così, non dobbiamo abbatterci comunque. Continueremo a lottare”.
E proprio sul fronte sviluppi ha confermato: “Per Miami qualcosina avremo, poi a Barcellona avremo il pacchetto più significativo, come credo tutti”. La battaglia è appena cominciata.
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