MotoGP, Fabio Quartararo è stufo: fa una richiesta esplicita alla Yamaha

In Spagna si corre il sesto appuntamento della stagione. Il pilota della Yamaha, Fabio Quartararo, ha le idee chiare sul tracciato di Jerez de la Frontera.

Il circus della MotoGP, stavolta, non ha fatto tanta strada. Dopo il Gran Premio di Portogallo nella bellissima cornice di Portimao i centauri correranno sul tracciato di Jerez de la Frontera in Spagna. I piloti non troveranno le basse temperature dell’Algarve. In questo weekend è previsto sole con una media di 27 gradi. Il tracciato potrebbe proporre una grande sfida al vertice tra diversi team.

Fabio Quartararo (Ansa Foto)
Fabio Quartararo (Ansa Foto)

Sugli scudi ci sarà la Rossa di Borgo Panigale che, nel 2021, ha vinto la corsa con Jack Miller. L’anno precedente è toccato festeggiare a Fabio Quartararo sulla Yamaha. Il tracciato è stato dal 2013 al 2019 dominato da piloti spagnoli, ad eccezione di Valentino Rossi nel 2016. Il nove volte campione del mondo italiano ha vinto in sei occasioni. Tre, invece, i successi di Marc Marquez che torna sul luogo del delitto.

Tutti i problemi del campione sono iniziati, infatti, con il tonfo sulla spalla destra del 2020 sul tracciato spagnolo. In molti, per questa edizione, puntano sull’agilità della Suzuki che si è dimostrata sin qui una delle migliori moto del lotto. In classifica piloti Fabio Quartararo e Alex Rins comandano a quota 69 punti, davanti di tre punti al centauro dell’Aprilia Aleix Espargarò. Attardati Pecco Bagnaia e Marc Marquez che proveranno a marcare punti pesanti.

MotoGP, il pensiero di Fabio Quartararo

Il centauro della Yamaha, in conferenza stampa, ha dichiarato: “A Portimao è stato grandioso. Sappiamo che la nostra base è molto simile rispetto a quella dell’anno scorso e fin da subito sono riuscito ad andare veloce, specialmente in gara. Fare un giro veloce al giro tre è stato molto importante e soprattutto tornare alla vittoria. Dopo un inizio difficile di stagione è sempre grandioso. E’ molto bello poi avere subito un’altra gara consecutiva e poi questa è una delle mie piste preferite”.

Il pilota ha un feeling speciale con il tracciato spagnolo. Due vittorie e quattro pole position in carriera sono un bel bottino. Lo scorso anno un problema tecnico lo estromise dalla lotta. Nel 2022 potrebbe trovare una prestazione maiuscola. “Non direi una vendetta perché alla fine era stato un mio problema, sicuramente, dopo l’anno scorso, le condizioni sono perfette e sono sicuro che potremo andare molto veloce, però dobbiamo lavorare come un weekend normale. Penso che avremo il potenziale per lottare per la vittoria, ma dobbiamo procedere passo dopo passo. Cominciamo dal venerdì e poi vedremo”.

Il campione del mondo, in ottica dei test successivi al weekend, ha aggiunto: “Spero che la Yamaha porti più cavalli. Onestamente mi sento alla grande in moto. Possiamo trovare sempre qualcosina di più, però, la cosa maggiore che dobbiamo trovare sono i cavalli e la potenza. Non ho ancora parlato con i tecnici per il test, ma credo che ci sia una forcellone e qualche elemento di elettronica da testare, ma non ho tante informazioni circa lunedì”.

Vi sono state importanti modifiche in ottica 2023 con meno giorni di test. I piloti dovranno lavorare con intelligenza per capire le priorità. “I giorni in Malesia, da parte mia, credo che fossero sufficienti però togliere una giornata a fine stagione credo che sia una cosa con cui non concordo, ma alla fine è lo stesso per tutti quindi sarà uguale”.

In merito al contratto, Fabio ha dichiarato che non vuole parlare del suo futuro. Il campione vuole vincere questo mondiale o quantomeno lottare fino alla fine. “Per me è più difficile superare. Alex Rins, per esempio, credo che abbia fatto una delle migliori partenze che abbiamo visto in MotoGP. Nelle prime 4, 5 curve era totalmente al limite ed è riuscito a fare le scelte migliori. Se paragoniamo agli ultimi tre anni, ricordo che alla partenza prima premevi un bottone per il launch control e andavi, invece ora bisogna fare tante cose. Chiaramente guadagni un pochino di tempo, però, è vero che è tutto più complicato, ma alla fine è lo stesso per tutti”.

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