Marc Marquez vuole uscire dalle difficoltà delle prime gare, nella consapevolezza che Jerez non è una pista troppo adatta alla Honda.
Il week-end del Gran Premio di Spagna si è aperto con i primi incontri con la stampa. Marc Marquez vuole rispondere al difficile inizio di stagione, che lo ha visto saltare ben due appuntamenti in Indonesia ed in Argentina a causa della brutta caduta avvenuta nel Warm-up di Mandalika.
L’otto volte campione del mondo insegue ancora il primo podio stagionale, con la Honda che sta deludendo e non poco le aspettative viste le ottime prestazioni che erano arrivate nei test di Sepang e Mandalika. Su alcune piste, la RC213V riesce ad esprimersi al meglio, ma su altre è costretta ad una fatica estrema.
Marquez avrebbe potuto probabilmente vincere la gara del suo rientro in pista, vale a dire quella di Austin, ma anche in quel caso la sfortuna non si è dimenticata di lui. Lo spagnolo ha avuto una brutta partenza a causa di un problema alla sua moto, rimontando poi sino alla sesta posizione con un ritmo nettamente superiore a quelli che lo precedevano.
Marc Marquez ha rilasciato le sue prime dichiarazioni ai giornalisti nella giornata di ieri, sottolineando quanto la sua Honda non gli stia dando ancora il feeling giusto: “A Portimao eravamo molto, troppo lontani. A Jerez cercheremo di trovare un modo per andare veloci. Non solo la moto, sto anche cercando di migliorare“.
“Questa è la grande domanda. È una moto che funziona meglio sui grandi circuiti, come abbiamo visto in preseason in Malesia o Indonesia, ma sui piccoli circuiti, quando dobbiamo girare è dove è difficile per noi. Se la soluzione è vicina o lontana , non lo so. Il potenziale c’è, ma dobbiamo tirarlo fuori“.
Marquez ha poi parlato dei test, che verranno effettuati dopo il Gran Premio: “Siamo in una situazione diversa. La mia prova inizia già dalle libere per il GP, non con cose nuove. Per prima cosa dobbiamo trovare una base. Gli altri ce l’hanno già ed è per questo che se la stanno giocando al piano di sopra. È la prima cosa su cui lavorare, una base che possa farci sentire comodi e, da lì, poi miglioreremo“.
“Non abbiamo un campionato di prova, le gare si preparano, le differenze si fanno più marcate negli ultimi giri. Jerez è un circuito stretto, ma in passato abbiamo visto che le distanze sono mantenute, è molto difficile sorpassare, di più con questi dispositivi per abbassare la moto. Normalmente, quando ti metti in posizione, stai lì“.
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