L’avvio di mondiale di F1 ci sta presentando un Hamilton in forte difficoltà non fosse per il podio del Bahrain. Ecco cosa ne pensa Alonso.
Dal 2014 al 2020 ha dominato salvo lasciare il contentino al compagno di squadra Nico Rosberg nel 2016 il quale, dopo aver sbancato, decise di salutare subito il Circus. Ora per Lewis Hamilton potrebbe essere arrivata la fine del periodo d’oro. Il modo clamoroso in cui ha perso lo scorso titolo potrebbe aver dato inizio alla sua parabola discendente.
D’altronde, che il 2022 potesse non essere l’anno della Mercedes lui lo aveva capito sin dalla prima sessione di test del Montmelo, quando la W13 non rispondeva come dovuto. E se il terzo posto raccolto a Sahkir aveva dato l’illusione che ancora qualcosa poteva succedere in termini di recupero, le tre gare successive hanno riportato i tedeschi sulla terra. Almeno per adesso Ferrari e Red Bull sono su un diverso piano e pure la McLaren sembra essere migliorato dal primo appuntamento sul Golfo.
Alla luce di questi dati diversi osservatori della F1, interni e esterni, hanno cominciato a domandarsi se Ham non fosse esattamente come Vettel, ossia semplicemente un fortunato capitato al posto giusto al momento giusto, e non un campionissimo come la lunga lista di pole position e successi vorrebbe far intendere.
Tra gli scettici a proposito delle abilità di guida del 37enne di Stevenage Fernando Alonso. Di certo non un suo amico visto le vecchie ruggini targate 2007, quando i due condividevano il box McLaren.
Parlando della supremazia del britannico da quando è cominciata l’era ibrida l’asturiano ha evidenziato l’importanza del mezzo tecnico a disposizione,
“Quando Ayrton Senna vinceva campionati e corse disponeva dell’auto più competitiva. Lo stesso dicasi per me e Michael Schumacher. Ciò significa che Lewis ha infranto i record grazie alla sua monoposto“, ha analizzato a RacingNews365.com. “Anche se sta guidando molto bene, a Imola ha chiuso tredicesimo. Questo è il nostro sport“.
E a proposito delle nuove regole che in teoria avrebbero dovuto avvicinare le prestazioni delle vetture, per il Samurai non hanno dato i frutti sperati. I big continuano ad essere davanti a tutti.
“Combatto con i migliori come nella scorsa stagione . Il fatto è che loro magati partono dal fondo e poi salgono sul podio. Quindi non c’è una vera battaglia“, ha chiosato con una buona dose di realismo e forse pure di rassegnazione il due volte iridato.
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