Jorge Lorenzo è stato premiato dalla MotoGP con il titolo di “Leggenda” e ne va molto fiero: un riconoscimento che lo rende decisamente orgoglioso.
Ha smesso un po’ presto, ma Jorge Lorenzo ha sicuramente lasciato la sua impronta nel Motomondiale. Ha vinto cinque titoli, tre dei quali in MotoGP e sfidando avversari di grandissimo livello.
296 gran premi disputati, 68 gare vinte, 152 podi e 69 pole position. Il maiorchino è stato un grandissimo pilota e si è meritato l’ingresso nella Hall of Fame della MotoGP. Ai cinque titoli mondiali ha aggiunto anche quello di Leggenda.
La celebrazione è avvenuta a Jerez, dove il circuito ha la curva 13 intitolata proprio a lui e dove ha debuttato nel Motomondiale esattamente vent’anni fa nella classe 125. Nella sala c’erano anche personaggi del calibro di Max Biaggi, Marc Marquez, Dani Pedrosa e altri. Non c’era l’ex compagno di squadra Valentino Rossi, impegnato a Brands Hatch con il Fanatec GT World Challenge Europe in questo weekend.
Jorge Lorenzo felice di essere una Leggenda MotoGP
Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato di Dorna Sports, è stato il primo a prendere la parola e ha elogiato il pentacampione per quanto fatto nel Motomondiale: “È un momento speciale. Glielo avevamo promesso prima della pandemia e non eravamo riusciti a farlo finora. Jorge era speciale, lo notai già a 15 anni. È una persona fantastica e ha sempre cercato di ottenere il massimo. Ha fatto cose speciali e ha aiutato la MotoGP a crescere. È uno dei piloti più importanti della nostra storia. Grazie Jorge”.
Successivamente è toccato a Lorenzo parlare e ovviamente è partito facendo dei ringraziamenti. È molto orgoglioso di essere nominato Leggenda MotoGP e della carriera che ha fatto: “Ho raggiunto qualcosa che non immaginavo, ho affrontato i migliori del mondo e realizzato i miei sogni. Essere una leggenda per me è ancora più importante che essere campione, perché non tutti i campioni sono considerati leggende”.
Successivamente Jorge ha indicato quali sono i tre momenti migliori che ha vissuto da pilota: “La prima vittoria in Brasile nel 2003, il primo titolo nel 2006 e il primo mondiale MotoGP nel 2010”.
Il maiorchino ha anche raccontato un aneddoto molto interessante che riguarda lui e Angel Nieto, leggenda assoluta del Motomondiale e purtroppo scomparso qualche anno fa in seguito a un incidente a Ibiza: “Nel 1998 eravamo a Cartagena e lo incontrai per la prima volta. Stavamo chiacchierando assieme al mio manager Dani Amatriain, mentre me ne stavo andando disse che un giorno sarei stato campione, che lo vedeva nei miei occhi”.
Sicuramente è stato un peccato quando nel 2019 ha annunciato il suo ritiro, ma la stagione con la Honda era stata un disastro e lo ha portato a dire basta. Adesso si sta dedicando alle corse con le auto e partecipa al campionato Porsche Carrera Cup Italia, nel quale ha debuttato a Imola con un risultato non positivo ma che gli dà stimolo a migliorare per i prossimi appuntamenti in calendario.