La Suzuki ha rivelato che lascerà la MotoGP alla fine del 2022, una notizia del tutto inattesa che potrebbe scatenare un terremoto.
Nella giornata di oggi, i rider della MotoGP sono tornati in pista sul tracciato di Jerez per una sessione di test, ed alla fine ha prevalso la Ducati del team Pramac condotta da Johann Zarco. Tuttavia, la notizia di lunedì 2 maggio 2022 non è certo il risultato delle prove sul tracciato dell’Andalusia, ma un brutto colpo per tutto il Motomondiale.
La Suzuki ha infatti scioccato il mondo della MotoGP, dichiarando che lascerà al termine di questa stagione. Si tratta di una di quelle decisioni che fanno restare perplessi, specialmente alla luce dei grandi investimenti degli ultimi anni. Grazie allo splendido lavoro di Davide Brivio, la casa giapponese era arrivata addirittura a vincere il mondiale nel 2020 con Joan Mir, ed anche in questa stagione è ben piazzata in classifica con Alex Rins terzo nella graduatoria generale.
Pochi mesi fa, la direzione della squadra era stata affidata a Livio Suppo, ma la scelta di dare l’addio ha lasciato tutti in subbuglio. Con ogni probabilità, dunque, Mir andrà in Honda nel 2023, sostituendo il deludente Pol Espargaró. Obiettivamente, la situazione piloti passa al momento in secondo piano, perché l’addio di una casa così importante e che aveva in mano un progetto molto valido non giova di certo all’ambiente.
Dopo l’abbandono di Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa ed altri grandi campioni, adesso è una casa ufficiale a lasciare la massima categoria delle due ruote. Per il momento, la notizia non è stata data dalla Suzuki direttamente, ma è rimbalzata su tantissimi magazine che la danno come certa, su cui spuntano le firme di diversi famosi giornalisti come Simon Patterson della testata “the-Race.com” e Mat Oxley di “Motorsport-magazine“.
MotoGP, la Suzuki abbandona all’improvviso
La Suzuki aveva già abbandonato la MotoGP in passato, per l’esattezza alla fine del 2011. , Si trattava dell’ultima stagione della classe con moto di cilindrata 800 cm³, e la casa nipponica aveva gareggiato con il solo Álvaro Bautista, che portò a termine la stagione al tredicesimo posto nella generale con 67 punti, realizzando come miglior risultato in gara il quinto posto al GP di Gran Bretagna.
Il 17 giugno 2013, la Suzuki aveva poi annunciato il rientro nella classe MotoGP nel 2015. Il progetto si dimostrò subito molto ambizioso, e man mano le cose migliorarono a livello di risultati. Il primo successo arrivò al Gran Premio di Gran Bretagna del 2016 con Maverick Vinales, che si impose sul tracciato di Silverstone.
Si trattò del primo trionfo in top class della Suzuki dal GP di Francia del 2007, quando fu Chris Vermeulen ad imporsi sul tracciato di Le Mans. Nel 2019, dopo quasi altri tre anni di digiuno, Alex Rins vinse ad Austin, approfittando di una clamorosa caduta di Marc Marquez che per la prima volta non riuscì a vincere in Texas dopo cinque successi consecutivi.
Il 2020 fu sicuramente l’anno d’oro, con Joan Mir che vinse il titolo mondiale piloti. Lo spagnolo si impose nonostante avesse ottenuto una sola vittoria di tappa, nel Gran Premio d’Europa a Valencia, laureandosi campione del mondo la settimana successiva, mandando in visibilio il grande Davide Brivio, vero artefice di questo risultato.
Dopo la vittoria mondiale, ci fu l’addio di Brivio che andò in F1 con l’Alpine, e da quest’anno è arrivato Livio Suppo nel ruolo di team manager. La sua firma sembrava essere una certezza per il futuro della Suzuki, che invece ha dato una mazzata al Motomondiale con un addio dal giorno alla notte. La casa giapponese è così fuori dalla top class, dalla Superbike e dal Motocross, restando in corsa solo nel mondiale endurance. Una notizia che non ci voleva per tutto il mondo delle due ruote.