La Ferrari è a Miami per cercare il riscatto dopo il ko di Imola, ma si è aperto un caso. Ecco cosa sta accadendo nel paddock particolare.
Un caso potrebbe scuotere la F1. La Ferrari è la monoposto di riferimento assieme alla Red Bull, e dopo quattro appuntamenti è al comando di entrambe le classifiche del mondiale. Charles Leclerc, con 86 punti e due vittorie all’attivo, è a +27 su Max Verstappen, mentre il Cavallino vanta 11 lunghezze di margine sul team di Milton Keynes tra i costruttori.
La grande crescita della Rossa, unita a quella della Haas a centro gruppo, hanno portato alla nascita delle prime polemiche qualche settimana fa. I sospetti relativi al team statunitensi sono legati ad una presunta somiglianza eccessiva con la F1-75, e quattro team tra cui McLaren, Mercedes, Aston Martin ed Alpine avrebbero chiesto alla Federazione Internazionale alcuni chiarimenti in merito al lavoro svolto negli scorsi mesi.
Poco dopo è arrivata una verifica ufficiale da parte di alcuni membri della FIA allo stabilimento della Haas di Maranello, ma non è emerso alcun tipo di irregolarità. A ben vedere, Ferrari ed Haas non si somigliano per nulla, se non per la grande forma delle pance che sono però di diversa concezione.
Nel 2020, la Mercedes e la Racing Point erano praticamente delle copie, tanto da portare la monoposto britannica ad essere definita “Mercedes rosa“. All’epoca vennero decurtati soltanto pochi punti nel mondiale costruttori, poiché le brake duct della Racing Point vennero giudicate identiche a quelle della freccia d’argento dell’anno prima, senza però essere rimosse.
Almeno per ora, non ci sono problemi per la Haas, che può continuare l’ottimo percorso fatto sin qui. Per quanto riguarda la Scuderia modenese, la battaglia con la Red Bull proseguirà a Miami, dove è scoppiato un piccolo caso che vede coinvolta anche un’altra squadra. Andiamo a scoprire cosa sta accadendo.
Ferrari, un altro team vuole chiarimenti su un dettaglio
La Ferrari ha disputato il peggior week-end della sua stagione ad Imola, per poi disputare una due giorni di test sulle gomme Pirelli 2023. Carlos Sainz si è anche dovuto fermare in anticipo al giovedì per un guasto alla power unit, ma non è questo il caso che sta facendo discutere nelle ultime ore.
Vi avevamo infatti parlato di un fondo simile a quello Red Bull, dotato del pattino anti-porpoising, che era stato provato proprio nei test imolesi, e che è stato portato anche a Miami. Per regolamento, nelle prove da svolgere con le gomme dell’anno prossimo non possono essere utilizzate delle parti nuove, e la McLaren si è subito appellata a questo cavillo.
Stando a quanto riportato da “Motorsport.com“, la McLaren avrebbe pronta una lettera con una richiesta di chiarimento alla FIA per sapere se il fondo che Sainz ha utilizzato nei collaudi delle gomme 2023 era nuovo e, dunque, vietato, o se era già stato usato dalla Rossa in precedenza.
Tuttavia, la Ferrari ha già fatto sapere che non ci saranno problemi, avendo seguito alla lettera il regolamento. Ricordiamo che, durante i test che vengono dedicate alle nuove specifiche di pneumatici, è sempre presente in pista un commissario della Federazione Internazionale. Il suo compito è proprio quello di vigilare su alcuni aspetti, come quello oggetto di discussioni e rispondere ad eventuali dubbi da parte delle squadre non presenti alle prove.
A quanto pare, i membri della Scuderia modenese sono del tutto tranquilli, e non ci dovrebbero essere problemi. Una lettera di chiarimento non è nulla di troppo preoccupante, anzi, al giorno d’oggi è all’ordine del giorno. Il potenziale ritrovato dalla Rossa spaventa la concorrena, che tiene sott’occhio ogni minima mossa. Prossimamente potremo avere alcuni aggiornamenti su un caso che appare già chiuso.