Charles Leclerc deve nuovamente accontentarsi di un secondo posto, ma stavolta non esenta la Ferrari da tutte le colpe per il risultato.
Doppio podio per la Ferrari a Miami, risultato che non può certo portare troppa gioia dopo una grande doppietta in qualifica. Il grande vantaggio che si era costruito sulla Red Bull dopo Melbourne si è liquefatto, con Charles Leclerc che può ormai contare solo su 19 punti di margine su Max Verstappen, mentre il team di Milton Keynes è a -6 dalla Scuderia modenese tra i costruttori.
Si tratta dei vantaggi più ristretti di questa stagione, che era partita benissimo in Bahrain e proseguita ancor meglio in Australia. Quello che tutti temevano si sta purtroppo verificando, ovvero la scarsa forza sugli sviluppi del Cavallino che ha permesso ai rivali di rifarsi sotto.
La Ferrari, e questo è giusto sottolinearlo, ha lavorato per due anni interi su questa vettura, e nonostante questo non è più la migliore del lotto dopo appena cinque gare. C’è poco da fare, la Red Bull si sta dimostrando nettamente superiore, perché lo scorso anno, gli uomini di Christian Horner svilupparono la loro vettura sino alla fine nella lotta contro la Mercedes, uno smacco non da poco per la Rossa che sicuramente si sarebbe dovuta presentare in pista con le carte in regola per stare davanti.
Nelle prime tre gare, tutto era andato alla perfezione, ma il Cavallino si sta sciogliendo come neve al sole. Leclerc, più di tanto, non può fare, anche se una grande differenza la sta facendo Verstappen in persona. La Ferrari è lenta sui rettilinei, ed il tanto decantato Superfast non è che stia portando chissà quali risultati.
Il discorso sulle velocità di punta ruota intorno, più che altro, alla conformazione del corpo vettura, con la RB18 che genera tanta efficienza aerodinamica, risultando molto più perfomante sugli allunghi. Questo fornisce un enorme vantaggio al campione del mondo in fase di duello, mentre Leclerc non ha potuto nulla quando si era avvicinato nel finale.
La Ferrari si sarebbe potuta giocare un jolly notevole nel finale di gara, quando l’uscita della McLaren di Lando Norris ha chiamato in causa la Safety Car. Considerando i pochi giri al termine, sulla vettura di Charles Leclerc si sarebbe potuta rischiare una gomma Soft, o altrimenti andare su una dura comunque nuova.
Dal box hanno risposto al monegasco con un secco “no”, impedendogli di portare un attacco ancor più aggressivo a Max Verstappen. Il leader del mondiale, interpellato da “SKY Sport F1“, ha raccontato le proprie sensazioni alla fine della gara, parlando anche del discorso strategico.
“Se sono sorpreso dalla fatica che abbiamo fatto con la gomma media? È da due gare che con le gomme più soft facciamo fatica, con le hard andiamo bene. Sulla media siamo molto veloci ad inizio stint, poi andiamo a degradare molto e questo mi impedisce di tenere il passo dei rivali. La stessa cosa avviene con le dure, forse scaldiamo troppo le gomme“.
“Dobbiamo analizzare questo aspetto e cambiarlo per migliorare. La Red Bull è molto forte in gara, dobbiamo ribaltare la situazione. Se mi ha sorpreso la scelta della squadra di non farmi rientrare sotto Safety Car? Se devo guardarmi indietro, penso che onestamente si potesse fare qualcosa in più. Ora guardiamo i dati e cercheremo di analizzare cosa sia successo“.
Leclerc non è di certo contento, e probabilmente sta iniziando a capire l’andazzo. La Red Bull è un missile e sugli sviluppi c’è poco da fare, mentre in Ferrari ci si è rilassati fin troppo ed ora si è costretti ad inseguire. Per fortuna, dietro i due top team c’è il vuoto, e peggio di un terzo e quarto posto è difficile fare.
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