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Formula 1

L’ex campione del mondo F1 spaventa la Ferrari: si fa dura per la Rossa

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Giovanni Messi

Il due volte campione del mondo di F1 ha elogiato il lavoro della Red Bull, sottolineando i difetti della Ferrari. Ecco le sue parole.

Siamo alle solite, Red Bull contro Ferrari. L’inizio della nuova era delle F1 ad effetto suolo ha prodotto quello che ci aspettavamo, anche se la Mercedes è più lontana del previsto, e dopo sole cinque gare si ritrova già tagliata fuori dalla lotta per il mondiale, sia per via del grande distacco in classifica che per l’inferiorità tecnica della freccia d’argento, che ha deluso e non poco le aspettative.

F1 Ferrari (LaPresse)

La RB18 era partita male rispetto alle premesse dei test, dai quali era uscita come grande favorita. Tuttavia, quanto sta avvenendo ricorda lontanamente il 2017, quando al posto del team di Milton Keynes c’erano proprio gli uomini di Toto Wolff. La Ferrari, all’epoca con Sebastian Vettel nel ruolo di sfidante di Lewis Hamilton risultò la miglior monoposto di inizio stagione, ma a suon di corposi sviluppi, la situazione si ribaltò velocemente.

Anche la Mercedes dell’epoca seguiva le caratteristiche della Red Bull di oggi, puntando su una monoposto molto efficiente dal punto di vista aerodinamico, veloce nei rettilinei e nelle curve veloci, leggermente deficitaria in quelli più lenti rispetto alla rivale. Nelle prime gare, la Rossa risultò più facile da mettere a punto, mentre il team di Brackley dovette attendere qualche sviluppo per capire al meglio la monoposto ed iniziare a farla volare.

I guai di affidabilità ci misero il carico, e quel mondiale, il quarto di Hamilton in F1, venne chiuso con ben due gare di anticipo in Messico, ed è proprio questo che la Ferrari vuole evitare: perdere troppo terreno sugli aggiornamenti tecnici. Con il pacchetto portato ad Imola, la Red Bull si è guadagnato lo status di macchina da battere, anche se c’è da dire che uno come Max Verstappen ci mette molto del suo per far pendere l’asticella a suo favore.

F1, Mika Hakkinen esalta la Red Bull e gela la Ferrari

Nel calendario moderno della F1, si stanno facendo largo le piste veloci, dotate di lunghi rettilinei e dove l’efficienza aerodinamica la fa da padrone. I tracciati introdotti negli ultimi anni, come Baku, Jeddah, la stessa Miami o quella che sarà Las Vegas nel 2023, vogliono puntare sullo spettacolo, concedendo diverse possibilità di sorpassare e sfavorendo monoposto come la Ferrari che puntano invece sui tratti più lenti e guidati.

Mika Hakkinen, due volte campione del mondo di F1, ha fatto un bilancio dei primi appuntamenti in un’intervista concessa ad “Unibet“, sottolineando proprio il gran vantaggio della RB18 in termini di top speed: “Questa è stata un’altra vittoria importante per Max e, se si considera che ha vinto tutte le gare che ha concluso in questa stagione, possiamo dire che la Red Bull ha sicuramente ottenuto un pacchetto più veloce della Ferrari“.

La Red Bull aveva un vantaggio di velocità in rettilineo rispetto alla Ferrari, il che significava che, anche quando Charles ha il vantaggio del sistema di riduzione della resistenza, non è stato comunque in grado di ripassare Max, avvicinandosi solo in un paio di occasioni, ma senza mai portare un attacco vero e proprio“.

Impossibile sindacare su quanto affermato da Hakkinen, grande rivale e spesso incubo della Ferrari a cavallo tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio. Tuttavia, non sarà facile pensare di poter chiudere il gap sui rettilinei. Intervenire sull’efficienza aerodinamica, se non tramite un nuovo fondo, è quasi impossibile, poiché si tratta di scelte progettuali iniziali che non possono essere modificate.

La Ferrari, evidentemente, pensava di poter vantare un margine maggiore a livello di power unit, ciò unito anche ad una migliore gestione delle gomme. Questo secondo fattore si era verificato nei primi appuntamenti, ma ora la situazione si è del tutto ribaltata. Gli sviluppi di Barcellona ci forniranno molte risposte sul futuro di questo campionato, che si preannuncia comunque molto combattuto.

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Giovanni Messi
Tags: Primo Piano

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