La Red Bull ha spinto fortissimo per recuperare sulla Ferrari, ma ciò potrebbe rappresentare una sorta di boomerang per il futuro.
Una delle variabili impazzite della stagione 2022 è rappresentata dal Budget Cap, il tetto di spesa fissato dalla FIA a 140 milioni, dal quale vanno esclusi gli stipendi dei piloti ed altri fattori. Tuttavia, in questa cifra deve ovviamente rientrare lo sviluppo delle monoposto, cosa che in Red Bull e Ferrari, le squadre che si giocheranno il mondiale, sanno molto bene.
Sin qui, i due top team hanno ragionato in maniera diametralmente opposta, con il Cavallino che non ha portato alcun tipo di sviluppo nelle prime cinque gare. Sulla Rossa, in particolar modo durante le sessioni di test più che nei week-end di gara, sono stati cambiati diversi tipi di fondo, ma solo per arginare il porpoising e non per cercare prestazioni troppo maggiorate rispetto a prima.
La Red Bull, invece, ha spinto sin da subito con grandi aggiornamenti. La monoposto che ha girato ai test di Barcellona e nei primi due giorni delle prove invernali in Bahrain è stata rivoluzionata proprio nell’ultima tornata di Sakhir, quando è arrivato un fondo del tutto nuovo, dotato del “pattino” che la aiuta a rimanere incollata al suolo, pur senza far soffrire la vettura del problema del “pompaggio, e di pance riviste.
Secondo Helmut Marko, quel pacchetto ha migliorato le prestazioni della RB18 di circa mezzo secondo, ma non è finita qui. Dopo i risultati deludenti delle prime tre gare extra-europee, anche a causa di un’affidabilità non perfetta, il team di Milton Keynes si è presentato ad Imola con il primo step utile a far perdere peso alla monoposto, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Con un fondo realizzato con materiali più leggeri ed altri affinamenti, la “dieta” ha portato la vettura di Adrian Newey a pesare 4 kg di meno, ma anche a Barcellona ci saranno altri miglioramenti. La diminuzione del peso ha favorito un miglior bilanciamento, che si è tradotto in una gestione delle gomme che ora è superiore a quella della Ferrari.
In questi giorni, tutti si stanno chiedendo quanto abbia speso la Red Bull per sviluppare la RB18, riuscendo a recuperare il terreno perso dalla Ferrari nelle prime gare e divenendo la macchina migliore nell’arco di un solo mese. Parlare di cifre esatte è molto difficile, ma è possibile fare una stima.
Secondo quanto riportato da “Motorsport.com“, il budget a disposizione per lo sviluppo della vettura è di circa 10 milioni di dollari, ed il team di Milton Keynes ne avrebbe già spesi ben due terzi. Mattia Binotto, dopo la sconfitta di Miami, ha dichiarato: “In Spagna toccherà a noi sviluppare la vettura, abbiamo lavorato tanto sul nuovo pacchetto. La Red Bull ha già speso tanto e credo che prima o poi dovranno fermarsi“.
Il dubbio, in termini di Budget Cap, riguarda la questione del controllo delle spese. Non è chiaro infatti, come farà la Federazione Internazionale a tenere a bada quello che ogni team andrà a fare con i propri soldi, anche perché, per ogni squadra, la produzione dei vari pezzi può essere molto soggettiva.
Un’ala anteriore può avere un valore per la Ferrari, ma in Mercedes potrebbe costare di più o anche di meno. Sicuramente, non si tratterà di un lavoro facile per gli uomini addetti al controllo, e Binotto aveva già lanciato l’allarme qualche mese fa in merito a questo aspetto.
Il Cavallino, dal canto suo, non dovrebbe aver problemi non avendo ancora portato sviluppi, e questa è un’ottima notizia. Ora sarà fondamentale verificare che le nuove parti saranno funzionanti, visto che la testa del mondiale è un gran risultato che è stato raggiunto, ma che occorrerà preservare dagli assalti della concorrenza.
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