Soltanto decimo al termine delle qualifiche di Le Mans, Marquez si è lasciato andare ad un’ammissione per il prosieguo di stagione.
Costretto a saltare per motivi fisici i round di Indonesia e Argentina Marc Marquez sa bene che per lui sarà quasi impossibile portarsi a casa la coppa finale. Malgrado grazie alla sua classe sia riuscito a mitigare i danni, concludendo quinto in Qatar, sesto in Texas e Portogallo e quarto in Spagna, la strada che gli si presenta davanti resta in salita.
A complicare la vita al pilota di Cervera anche una moto non al 100% adatta al suo stile che lo sta obbligando ad un lavoro extra. Per questo le evoluzioni in questo momento non sono una priorità. Prova ne è il decimo posto in qualifica a Le Mans.
“A Jerez mi ero preso il rischio di provare delle novità, qui in Francia ho preferito mantenere ciò che mi andava più a genio. Ho soltanto verficato qualche modifica che però non ha funzionato. In corsa cercherò di aumentare il ritmo. In ogni caso per i miglioramenti veri dovremo attendere i prossimi appuntamenti. Molto dipenderà da ciò che ci arriva dal Giappone“, ha analizzato il 29enne speranzoso di poter tornare a lottare per la top 3.
Dopo essersi collocato in un secondo gruppo alle spalle di alcuni dei rider più in forma in questo avvio di campionato, ovvero Quartararo, Bagnaia e Aleix Espargaro, l’iberico ha identificato nella sesta o settima piazza, il massimo raggiungibile, a meno di errori da parte della concorrenza.
Parlando delle condizioni climatiche attese in corsa, il #93 ha scartato l’idea che la pioggia possa dargli una mano. “Con l’acqua o si va alla perfezione, o si corrono più pericoli, compreso quello di cadere“, ha riflettuto escludendo comunque un piazzamento tra i primi cinque.
Analizzando nello specifico le sue sessioni del sabato il portacolori della Honda si è detto soddisfatto soltanto delle sensazioni del mattino: “Nelle libere 4 la situazione è peggiorata e sono pure scivolato nel tentativo di capire dove poter spingere. Nelle qualifiche abbiamo fatto un ulteriore passo indietro“.
Tra il rassegnato e il depresso per i continui ko conseguenza degli sforzi fatti per restare agganciato ai più forti, il Cabroncito ha puntualizzato quali sono i layout meno congeniali alla sua RC213V.
“In Europa, sui tracciati stretti soffriamo maggiormente, in quanto è necessario frenare in poco spazio e per ci sono molte accelerazione. Con Pol (Espargaro) stiamo seguendo strade diverse per progredire il nostro mezzo. Se adesso sono recuperato fisicamente, mi rendo conto di non riuscire più a guidare bene“, ha concluso affranto.
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