F1, Adrian Newey alla Ferrari? L’ingegnere racconta i retroscena

Newey racconta di aver pensato di lasciare la Red Bull e perché poi è rimasto: c’è anche un retroscena che riguarda la Ferrari.

Non ci sono dubbi sul fatto che Adrian Newey sia uno dei migliori progettisti di monoposto nella storia della F1. Non a caso, ha vinto dieci titoli mondiali piloti e nove costruttori.

Adrian Newey (Ansa Foto)
Adrian Newey (Ansa Foto)

Negli anni Novanta trionfò prima con la Williams e poi con la McLaren. Dal 2010 ci sono quattro anni di trionfi con la Red Bull, con Sebastian Vettel in grado di portare alla scuderia di Milton Keynes i primi titoli della sua storia in Formula 1. Grandi meriti, ovviamente, sono di chi ha progettato le macchine guidate dal pilota tedesco.

Dopo il passaggio all’era ibrida e il lungo dominio Mercedes, nel 2021 la Red Bull è tornata a trionfare con Max Verstappen. Un titolo piloti arrivato dopo una battaglia tesissima con Lewis Hamilton. Il mondiale costruttori, invece, è finito ancora sulla bacheca del team di Brackley.

Red Bull F1, Newey conferma: poteva passare in Ferrari

Newey in un’intervista concessa a The-Race ha ammesso di aver pensato di lasciare la Red Bull quando iniziò l’era ibrida della F1: “All’epoca ero abbastanza disilluso. Potevo andare alla Ferrari, ma non l’ho fatto. Anche se ero felice in Red Bull, avevo pensato di cambiare perché eravamo bloccati da un motore non competitivo”.

L’ingegnere britannico racconta che c’era grande insoddisfazione nei confronti della Renault, che quando è iniziato il periodo delle power unit non è stata all’altezza della Mercedes: “Il fornitore pensava più al marketing che all’essere competitivo. Non riconosceva di essere indietro e non sembrava interessato a fare qualcosa in merito. Ciò mi ha fatto perdere motivazione”.

Newey ha avuto tanti dubbi sulla permanenza nella scuderia di Milton Keynes, ma c’è un progetto specifico che lo ha spinto a rimanere senza avere più perplessità: “Non volevo cambiare squadra ed è entrato in gioco il progetto di un’auto da strada, l’Aston Martin Valkyrie, che mi ha tenuto motivato e occupato per un po’. Una volta firmato con Honda, avevamo un partner che aveva voglia di vincere”.

La firma tra Red Bull e Honda ha ridato motivazioni importanti all’ingegnere inglese, che è tornato ad essere pienamente coinvolto nella progettazione della monoposto. I risultati si sono visti. Certamente anche il nuovo regolamento tecnico della F1 gli ha dato stimoli ulteriori. Per una figura di esperienza e che ha già vinto tanto è importante avere sempre nuove sfide.

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