Enea Bastianini, al Mugello per vendicare il 2021: ecco ora cosa pretende

La terza vittoria su sette gare fa sì che Bastianini non sia più una sorpresa. Ma per lottare per il titolo serve davvero un ulteriore salto in avanti.

Se è al 100%, non c’è n’è per nessuno. E’ lui il più forte. E se poi lo dice anche il campione del mondo Fabio Quartararo, leader della classifica di quest’anno per poco punti proprio davanti a lui, bisognerà crederci o no? Enea Bastianini a Le Mans ha chiarito ancora una volta un concetto che dovrebbe essere chiaro a tutti: quando trova la chiave giusta con la sua Ducati, è lui l’uomo da battere. E per il campionato ormai è da inserire tra i favoriti.

Enea Bastianini (ANSA)
Enea Bastianini (ANSA)

In Qatar tutti a dire “e chi lo avrebbe mai detto”, ma oggi, dopo tre vittorie in sette gare, Bastianini non può essere più considerata una sorpresa. E’ una certezza. Oltre ad essere il pilota che ha vinto di più in stagione. Ma questo ovvio, a questo punto non basta.

Bastianini, pregi e difetti nella corsa al Mondiale

Ancora una volta il pilota italiano ha dato sfoggio delle sue qualità migliori. Innanzitutto di una grinta da vendere, soprattutto quando c’è stato da tenere il ritmo forsennato di Pecco Bagnaia all’inizio, poi la grande lucidità nel momento topico della gara, dove è rimasto alle spalle del pilota Ducati ufficiale, seguendolo come un’ombra per poi azzannarlo al momento in cui ha carpito che qualcosa stava cambiando.

Chissà se davvero era la sua tattica quella di innervosire Pecco o se fosse solo un’opportunità che si è trovato a vivere e a sfruttare a suo favore. Sta di fatto però che l’obiettivo lo ha centrato in pieno, perché dopo il sorpasso chirurgico e la difesa della posizione, Bastianini ha dato un’accelerata potente che Bagnaia non è stato in grado di replicare. Anzi, nello sforzo di rimanergli dietro ha anche sbagliato per due volte, di cui l’ultima fatale che lo ha messo ko.

Una condotta di gara vista già nelle scorse occasioni e che sembra fruttare, quella del riminese, che ora è a soli otto punti da Quartararo in classifica e punta al sorpasso. E chissà che non arrivi al Mugello, davanti ai suoi tifosi, dove potrebbe arrivare la consacrazione piena, a tutti gli effetti. Perché in effetti ora a Bastianini serve davvero un altro step di crescita importante e dovrebbe guardare proprio in casa del campione del mondo in carica per imparare. Sì perché tra i tanti pregi della Bestia (la velocità, la gestione delle gomme perfetta rispetto agli altri e la spensieratezza) se c’è qualcosa che deve imparare è che per vincere i campionati serve la costanza. Quella che gli è mancata finora.

Perché dopo il Qatar, non possiamo dimenticare l’11° e il 10° posto tra Indonesia e Argentina. E dopo il trionfo in Argentina, il ko a Portimao e l’ottavo quanto anonimo piazzamento a Jerez. Proprio come lo scorso anno, se non azzecca il weekend da subito, Bastianini fatica a emergere tra i migliori che devono giocarsi la vittoria. Ora la serenità c’è, ma perché non pensare in grande? Per farlo però serve un po’ più di lucidità e lavoro in più ai box, per portare a casa risultati e punti importanti anche in quei weekend dove tutto non fila liscio.

Al Mugello lo scorso anno un incidente assurdo prima del via con Johann Zarco, che lo tacciò come rookie “imbranato”, come quello che ha ancora da farne di strada per lottare con i migliori. Bene, a un anno di distanza possiamo dire che Bastianini c’è e che proprio sulle colline toscane può togliersi qualche sassolino dalla scarpa per come è stato trattato. E che goduria sarebbe se potesse farlo guardando tutti dall’alto in basso. Ora è tutto nelle sue mani.

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