Con la caduta nel GP di Francia Bagnaia ha fatto segnare il secondo zero stagionale. E nelle sue parole c’è il perché non sta andando.
La caduta a sei giri dalla fine del GP di Francia, quello che poteva rilanciarlo definitivamente nella lotta al Mondiale, ha sicuramente lasciato qualche strascico nella testa di Pecco Bagnaia, che stava per coronare un altro weekend da protagonista e che invece si è trovato con un pugno di mosche. Doveva andare decisamente in maniera diversa, perché ora il distacco da Fabio Quartararo invece che diminuire è aumentato in maniera preoccupante.
La vittoria a Jerez era stato un segnale importante, perché restituiva tranquillità a un pilota che, dopo un inizio di stagione tribolato, rischiava di perdere la pazienza ma soprattutto la possibilità di riprendersi il ruolo di favorito che tutti gli avevano affidato prima che il Mondiale prendesse il via.
Bagnaia, il nervosismo può essere letale
Quello che era mancato era un weekend lineare, dove si potesse lavorare a testa bassa e bene sin dalle prime battute, senza stravolgere assetti ma toccando solo alcuni particolari, sfruttando il giusto feeling con la moto. Bagnaia nelle ultime settimane aveva cominciato a rimettere a posto i pezzi di quel puzzle quasi perfetto che aveva creato da metà 2021 in poi, che gli aveva permesso di mettersi addirittura in corsa per il titolo, poi però andato a Quartararo.
In Spagna la GP22 ha dato un segnale forte al piemontese, che per la prima volta ha sentito la situazione in mano ed è stato capace di guidare al meglio delle sue possibilità, vincendo alla vecchia maniera, dominando dal primo all’ultimo giro.
Serviva un filotto per recuperare terreno a un Quartararo sì leader ma alle prese con una Yamaha M1 lunatica, dalla quale non si sa mai cosa aspettarsi. A Le Mans c’era bisogno di un altro segnale di forza, per recuperare terreno e rimettersi in carreggiata. Ma forse proprio la fretta è stata cattiva consigliera. Dopo una partenza a tutta, Bagnaia ha prima gestito e poi dato lo strattone nella seconda parte di gara per scremare il gruppo, portandosi dietro il solo Enea Bastianini. Ma qui, in un corpo a corpo inedito, Pecco ha dimostrato per la prima volta qualche piccolo difetto.
Subìto il sorpasso del connazionale, non ha saputo aspettare e gestire il momento, esagerando forse nel seguire il forcing del riminese invece di aspettare e magari accontentarsi comunque di una seconda piazza che, vista la situazione, sarebbe stata comunque ottima e soprattutto redditizia in termini di punti. E invece è arrivato il secondo zero stagionale, che non fa bene alle ambizioni di Mondiale. Il problema però è proprio quanto esternato subito dopo, nel post-gara di Le Mans, perché è l’esempio proprio di quello che non deve essere: incazzato e nervoso all’eccesso.
E’ vero, ha buttato al vento una vittoria o un secondo posto che avrebbe fatto ancora più morale in questo momento, ma nulla è finito. La concorrenza c’è, è forte, perché oltre a Bastianini c’è un Aleix Espargarò concreto, sempre lì ad approfittare della situazione. Però, nonostante tutto, sono ancora tutti lì attaccati. Bagnaia proprio per questo non deve portare all’esasperazione una situazione che sì lo vede al momento sfavorito, ma non fuori. Anzi. Manca ancora tanto ma da adesso in poi, a partire dal Mugello, non ci sono più chance di sbagliare. Non c’è più spazio per le incazzature: c’è solo da usare la testa, un po’ di più, perché l’occasione è ancora lì a portata di mano. Basta solo crederci.