Il sesto posto anonimo di Le Mans ha fatto uscire fuori a Marquez tante verità che nessuno voleva vedere veramente. Qual è il suo destino?
“Quando mi sono svegliato in mattinata non stavo bene, avevo un gran raffreddore e mi faceva male il braccio: ma non cerco scuse, sarebbe cambiato poco. La gara è andata più o meno come pensavo. La nostra posizione adesso è tra quinto e settimo. Così non mi diverto”. Così Marc Marquez ha commentato il sesto posto rimediato a Le Mans, dove in pratica non è mai stato capace di rimanere con i migliori se non nelle prime fasi. Una sorta di resa, in tutti i sensi, che fa impressione se rivelata da uno come lui.
Che la stagione non sia nata bene lo si è capito quasi subito, ma che potesse diventare addirittura anonima e senza grandi prospettive già adesso è preoccupante. Ma sono tanti purtroppo i motivi che, di volta in volta, fanno pendere la bilancia proprio su quanto detto dal campione spagnolo.
Fino a qualche tempo fa, l’attenzione di tutti era sulle sue reali condizioni fisiche. La spalla operata tre volte dopo l’incidente di Jerez nel 2020 non gli ha concesso tregua neanche dopo il ritorno la scorsa stagione. Si pensava che il recupero fosse più difficile e lungo del previsto, ma poi i dubbi sono cominciati a farsi sempre più forti. La diplopia, altro malanno che Marquez si porta ormai da tempo tra una caduta e l’altra, ha solo “distratto” tutti dalla vera questione: tornerà mai come prima, a guidare la moto come un ossesso, in maniera fisica come ai bei tempi? La risposta è arrivata definitivamente in questo weekend: no.
Ormai dovrà convivere con i dolori di un braccio che non tornerà mai lo stesso e che purtroppo gli causerà sempre dei problemi. L’unico modo è cercare di cambiare un po’ lo stile di guidae trovare quello più redditizio al suo nuovo modo di essere, un Marquez 2.0 diciamo. E qui subentra l’altro grande punto di domanda: può la nuova Honda, fatta su misura per lui, aiutarlo in questo compito? Per ora decisamente no. Perché sarà pure fatta su sue indicazioni, ma per ora la RCV213V proprio non ne vuole sapere di girare nella maniera giusta.
“Continuo a non guidare come piace a me, anche io devo migliorare. Il problema è che dentro al box abbiamo finito le idee, non abbiamo più materiale da provare”, l’atto d’accusa di Marquez dopo Le Mans. Sarà. Ma adesso c’è da capire se e come si potrà andare avanti così. Perché vedere il talento di Cervera così è uno strazio, per lui e per i tifosi. Serve alla svelta una svolta, in primis tecnica, ma anche mentale da parte dello stesso Marquez. Perché andare avanti col muso non fa bene a nessuno, soprattutto in una MotoGP così competitiva. Honda parla del sostituto di Pol Espargarò per il prossimo anno. Ma siamo sicuri anche che Marquez così decida di continuare e che le strade non si dividano?
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