La Mercedes è stata la grande delusione di questo avvio di campionato, ma gli sviluppi possono aiutare il team di Brackley. Ecco come.
Nessuno avrebbe mai scommesso su una Mercedes così malconcia dopo le prime cinque gare, ma tant’è. Il team di Brackley non è più il riferimento per la F1, dominata ormai totalmente da Red Bull e Ferrari. Max Verstappen e Charles Leclerc si stanno dando battaglia e sono in fuga in classifica iridata, mentre George Russell e Lewis Hamilton annaspano nelle retrovie.
L’ex Williams sta facendo comunque un lavoro eccezionale, ed è l’unico in griglia ad aver concluso le gare sempre tra i primi cinque. George è infatti quarto nel mondiale con 59 punti conquistati, e per il momento precede persino la Ferrari di Carlos Sainz, una monoposto più veloce di circa un secondo al giro.
In clamorosa difficoltà c’è invece Hamilton, che appare demotivato dalla sua Mercedes poco competitiva. Il sette volte campione del mondo è sesto con 36 punti, a -23 dal compagno di squadra, quasi una gara di ritardo in pratica. C’è da dire che Lewis è spesso stato sfortunato, come ad esempio in Australia o a Miami dove l’ingresso della Safety Car ha dato una bella mano a Russell che è riuscito così a stargli davanti.
Hamilton aveva iniziato con un terzo posto in Bahrain, ad oggi l’unico podio del sette volte campione del mondo in questa stagione, ma fu un risultato che maturò solo grazie al doppio ritiro delle Red Bull di Verstappen e Sergio Perez. Russell, in quel di Sakhir, fu chiaramente più lento del compagno di squadra, ma già dall’Arabia Saudita i valori sono andati ad invertirsi.
Il nuovo arrivato sta tenendo dietro il più blasonato team-mate, ed in Australia, con una terza posizione, ha ottenuto il secondo ed ultimo piazzamento sul podio della F1 W13 in questo inizio di campionato. A Miami e ad Imola, dopo essere stato escluso in Q2, ha rimontato in entrambi i casi, chiudendo rispettivamente quinto e quarto.
Mercedes, ecco tutti gli sviluppi
Nessun esperimento sull’ala anteriore, questo si diceva alla vigilia del Gran Premio di Miami. Tuttavia, la Mercedes si è poi presentato con un suo aggiornamento proprio in questa zona della vettura. Si tratta di un concetto estremo che nessun altro ha mai utilizzato in questa forma. Ma in cosa consiste esattamente lo speciale design dell’ala anteriore della F1 W13?
Torniamo ai modelli di riferimento che la F1 e la FIA hanno creato con i loro studi di design per il nuovo regolamento delle monoposto ad effetto suolo. Ovvero, le ali anteriori delle varie squadre sono tutte molto simili, e si tratta dell’unica parte delle vetture che è quasi identica a quelle del modello della Federazione Internazionale.
Tuttavia, la Mercedes se ne è invece distaccata, ed è probabile che il nuovo design modifichi in modo significativo il flusso d’aria dall’ala anteriore e quindi abbia conseguenze anche per la turbolenza generata sulle ruote anteriori. Per ottenere questo effetto, lo staff diretto da James Allison ha rivisto l’intera area esterna dell’alettone anteriore: la piastra terminale ora ha un taglio netto sul lato inferiore, come analizzato da “Motorsport-Total.com“.
Le alette delle ali anteriori sono state tirate molto in avanti nei loro punti di attacco sulla piastra terminale. Laddove prima c’erano transizioni rotonde o “morbide”, le frecce d’argento ora utilizzano soluzioni più spigolose. Sono stati creati diversi bordi più lunghi, lungo i quali l’aria può fluire all’indietro e più avanti rispetto alle precedenti varianti di ali.
All’esterno dei flap superiori, sulla F1 W13 i tecnici hanno dotato gli elementi dell’ala di piccole incisioni dove è probabile che si formino vortici d’aria più piccoli, che dirigono il flusso d’aria sull’ala anteriore in modo ancora più preciso. È anche interessante notare che gli anglo-tedeschi utilizzino connettori metallici per collegare le alette delle ali anteriori alle piastre terminali. Quindi hai bisogno di più stabilità in questo punto.