F1, Max Verstappen ringrazia un uomo per il titolo mondiale: non è Masi!

Max Verstappen, dopo il titolo mondiale della scorsa stagione, ha voluto ricordare un uomo indispensabile per il successo finale.

Le immagini di Yas Marina, sono ancora nitide davanti agli occhi non solo degli appassionati di Formula 1 e degli addetti ai lavori, ma anche davanti a quelli dei protagonisti dell’ultima Gara del 2021 e di tutto il Mondiale: Lewis Hamilton e Max Verstappen.

Max Verstappen (Ansa Foto)
Max Verstappen (Ansa Foto)

Da quel momento, l’impressione è che l’inglese non si sia mai più ripreso. Almeno è quel che appare, vedendolo condurre la W13 fino ad oggi. A difendere Hamiton, ci ha già pensato Toto Wolff, ma potrebbero anche essere parole di circostanza, dal momento in cui il secondo pilota Mercedes, George Russell, non starebbe facendo poi così male rispetto al più anziano compagno di scuderia. Ad ogni modo, problemi in casa Mercedes o meno, Verstappen ha alzato il morale in casa Red Bull in questa settimana, con delle dichiarazioni in favore del suo compagno di Box, Sergio Perez.

Max Verstappen sull’importanza del compagno della Red Bull

Perez, è giunto a Milton Keynes, a 31 anni, dopo aver girovagato tra Sauber, McLaren, Force India e Racing Point (le ultime due, sono praticamente la stessa scuderia). Il messicano, non ha mai realmente lottato per il titolo ed il suo arrivo in Red Bull, fu preso con un po’ di scetticismo. Ed a dirla tutta, anche nella passata stagione, dove ha vinto una sola Gara, pur collezionando 190 punti, non è stato così osannato.

Ed invece, a distanza di mesi dal Mondiale vinto, ci ha pensato proprio Verstappen. Forse, il classe ’97 vuole anche alleggerire la tensione in casa Red Bull, dal momento che dopo Miami, proprio lui ha lanciato un allarme per quanto riguarda la RB18. Intanto, piaccia o no, Checo Perez avrebbe avuto un’importanza fondamentale, nella non vittoria di Hamilton ad Abu Dhabi, e quindi della stagione. In Safety Car infatti, quando Max andò dentro per cambiare le gomme, Hamilton era minacciato dall’altra Red Bull e così, non si prese il suo spazio per rientrare, per paura di perdere la posizione, proprio a causa di Perez.

Durante il podcast The Edge, l’olandese ha spiegato: “Per me quella è stata una gara come un’altra, naturalmente con una pressione maggiore, perché si trattava di lottare per un Mondiale. Nel momento in cui ho superato Carlos Sainz dopo il pit stop, non ho visto Lewis perché era molto avanti, ma sapevo che Checo non si era fermato e a quel punto ho capito cosa stava succedendo”, afferma chiaramente il figlio d’arte.

“Questo episodio ha segnato la mia gara: se Checo non avesse bloccato Hamilton, non sarei stato campione. Lewis a quel punto avrebbe avuto una sosta gratis e sarebbe finita lì. Ridurre completamente il distacco è stato fondamentale per la vittoria finale. Sembrava che stessimo perdendo il campionato, ma poi è avvenuto l’incidente di Latifi, è uscita la Safety Car e si è aperta l’opportunità della sosta, che a sua volta ti dà la possibilità di vincere a patto che la gara riprenda. Quando il Gran Premio è ripreso, era il momento giusto”.

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